Colombia: Petro vince il primo turno, ma è ballottaggio

Bogotà: manifesti elettorali con l'immagine del candidato presidenziale Gustavo Petro.
Bogotà: manifesti elettorali con l'immagine del candidato presidenziale Gustavo Petro. EPA/Mauricio Duenas Castaneda

BOGOTÁ. – Il leader della sinistra colombiana Gustavo Petro ha rispettato le previsioni dei sondaggi e si è imposto al primo turno delle elezioni presidenziali svoltesi in Colombia. Ma pur avendo vinto, non ha stravinto e dovrà vedersela in un ballottaggio il 19 giugno con l’outsider indipendente Rodolfo Hernández.

Il Registro nazionale elettorale ha comunicato che con il 99,68% dello spoglio il leader del Pacto Histórico ha ottenuto il 40,34%, ossia 8.515.225 voti. Molti, ma lontano da quel 50% più uno che gli avrebbe permesso di chiudere la partita al primo turno. Dietro di lui non si è imposto il leader della destra Federico Gutiérrez, come pronosticato benevolmente dai sondaggi, ma il 77enne ex sindaco di Bucaramanga, Hernández, che con la sua Liga de Gobernantes Anticorrupción ha raccolto il 28,18% (5.948.665 voti).

Gli analisti sono d’accordo nel sostenere che ‘l’ingegnere’, come ama farsi chiamare lo sfidante di Petro, è il reale vincitore di questa tornata elettorale, tenendo conto che ha raccolto milioni di voti con una campagna molto semplice, quasi tutta realizzata attraverso le reti sociali, con pochi slogan anticorruzione e rifiutandosi di misurarsi con i suoi rivali nei dibattiti televisivi.

Va detto che l’esito delle votazioni è stato una autentica punizione per i partiti tradizionali del centrodestra, per l’uribismo (in riferimento all’ex presidente di destra Alvaro Uribe, ndr) e per il presidente uscente Ivan Duque che, dopo l’uscita di scena del partito di governo Centro democratico, aveva appoggiato Gutiérrez.

Sicuramente le tre settimane di campagna elettorale saranno intense, perché Petro, insieme alla sua vice la afrodiscendente Francia Márquez, dovrà difendere il suo vantaggio cercando di convincere l’elettorato moderato e conservatore che il suo sfidante non rappresenta il reale cambiamento di cui ha bisogno il Paese.

Nella sua prima dichiarazione dopo la conquista del diritto a partecipare al ballottaggio, Hernández ha sostenuto dalla cucina di casa sua a Bucaramanga che con i risultati “ha perso il Paese dei politicanti e della corruzione”. “Non mi fermerò un minuto – ha assicurato – nel mio impegno di fare della Colombia un Paese con opportunità per tutti, in cui il governo lavora per il benessere dei colombiani, soprattutto dei più bisognosi”.