CITTÀ DEL VATICANO. – Partivano con valigie di cartone, lunghi viaggi con la nave da Genova, per arrivare negli Stati Uniti in cerca di lavoro e di una vita migliore. Ma spesso ad attenderli erano emarginazione e diffidenza, nonché abitazioni anguste e malsane e lavori nei quali erano sfruttati.
Erano le migliaia di italiani che a partire dalla metà dell’800 cercavano fortuna in America. Una storia che si ripete: oggi la traversata è quella del Mediterraneo dove dal Sud del mondo si spera di trovare una vita migliore in Italia e in Europa.
Oggi come allora accanto ai migranti ci sono scalabriniani e scalabriniane, con i loro centri di accoglienza, le scuole, i presidi sanitari, le micro-imprese per dare una chance di lavoro a chi arriva dall’altra parte del mondo. Ora quei missionari, e i migranti che assistono, avranno il loro santo patrono: Papa Francesco ha deciso che Giovanni Battista Scalabrini, il vescovo di Piacenza che sul finire dell’Ottocento fondò le Congregazioni dei Missionari e delle Missionarie di San Carlo con la specifica missione di servire i migranti, sarà santo e per questo convocherà un Concistoro.
Un santo che viene anche ‘dispensato’ dal miracolo che occorre per autorizzare la Congregazione dei santi ad emettere il decreto di canonizzazione. Sarà una festa per la famiglia dei missionari che proprio quest’anno sta celebrando l’anno scalabriniano per i 25 anni della beatificazione del vescovo piacentino.
I missionari e le missionarie sono oggi diverse centinaia e particolarmente estesa è la rete di servizi in diversi Paesi del mondo. E’ una testimonianza di primo piano, tanto che sono diversi gli esponenti della congregazione che hanno portato al loro esperienza nella curia vaticana, dal cardinale Silvano Maria Tomasi a padre Fabio Baggio, sottosegretario al Dicastero dello Sviluppo umano con un ruolo specifico sui migranti.
L’esperienza degli Scalabriniani è riconosciuta anche fuori dalle stanze vaticane tanto che il superiore generale, padre Leonir Chiarello, porta la sua esperienza a Davos, il Forum dove ogni anno si disegnano le strategie economico-finanziarie del futuro.
Il Concistoro annunciato dal Papa, per il quale ancora non c’è una data, riguarderà anche la canonizzazione del beato Artemide Zatti. E anche per lui si tratta di storia dei migranti: fu infatti un medico salesiano, italiano emigrato in Argentina con i genitori, che dedicò la sua vita a curare la gente della Patagonia.
(di Manuela Tulli/ANSA)