Conte lancia il M5s alla battaglia ecologica

L'ex premier Giuseppe Conte in una foto d'archivio.
L'ex premier Giuseppe Conte in una foto d'archivio. (ANSA)

ROMA. – Chiuso il cerchio della controffensiva pacifista con la richiesta di un voto parlamentare sulla strategia italiana di fronte al conflitto in Ucraina, il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte si appresta ad aprire un nuovo fronte nella maggioranza. L’occasione sarà l’arrivo in Parlamento del decreto aiuti, appena bollinato e pronto per andare alle Camere.

Nel mirino non ci sono, ovviamente, le misure di aiuto alle famiglie e alle imprese per le quali, per altro, il M5s già ha detto che non bastano: “serve un nuovo scostamento” avverte il vice di Conte, Michele Gubitosa. Lì dentro c’è infatti la ormai nota norma che affida al sindaco di Roma i poteri per poter avviare la costruzione di un termovalorizzatore. Quella che il leader pentastellato ha già battezzato come una trave nell’occhio al M5s, uno sgarbo in grado di minare i rapporti già freddini con l’alleato Pd.

Il passaggio in Parlamento del decreto sarà quindi l’occasione per il M5s di “vendicare” l’affronto subito in cdm. Lo farà provando ad emendare la norma e se non basterà è pronto al tutto per tutto: non voterà il provvedimento anche se verrà apposta la fiducia, astenendosi. Il Movimento chiede infatti di adottare “tutte le misure volte a minimizzare la quota di rifiuti indifferenziati e a potenziare al massimo le tecnologie legate al riciclo e alla vera circolarità” .

Guarda alla decisione della Commissione Ambiente del Parlamento europeo che proprio oggi ha ha votato la fine dell’esenzione dell’incenerimento dei rifiuti dalla direttiva sullo scambio di quote di emissione. “Si tratta di un vero e proprio altolà agli inceneritori” avvertono i parlamentari in Commissione Ambiente che plaudono al voto delle europarlamentari del Pd, Simona Bonafè e Alessandra Moretti, che “votando a favore del provvedimento, sposano la linea che da sempre porta avanti il M5s”.

E’ il segnale che mandano ai dem, prima che sia troppo tardi. Giuseppe Conte, raccontano fonti interne del Movimento, intende ricompattare eletti ed elettori su temi e valori caratterizzanti per i 5 Stelle. Sapendo di poter contare sull’appoggio delle frange ortodosse, di una Virginia Raggi o di un Alessandro Di Battista, ma anche della non opposizione dei “governisti”.

Lo farà per risalire la china dei sondaggi e prima che arrivino nuove beghe giudiziarie (il 7 giugno il tribunale di Napoli potrebbe sospendere gli effetti anche delle nuove votazioni), sapendo che solo una progressiva differenziazione dalla maggioranza potrà ridargli fiato: anche a costo di arrivare davvero ad un disimpegno dalla maggioranza subito dopo l’estate.

(di Francesca Chiri/ANSA)

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