Sicurezza alimentare, Di Maio vola all’Onu

Il mistro degli Esteri Luigi di Maio durante una conferenza stampa.
Il mistro degli Esteri Luigi di Maio durante una conferenza stampa. ANSA/CLAUDIO PERI

NEW YORK.  – Gli Usa intensificano gli sforzi per affrontare la crisi alimentare globale causata dall’invasione russa dell’Ucraina e mercoledì portano il dossier al centro dei lavori al Palazzo di Vetro dell’Onu con un incontro a livello ministeriale presieduto dal segretario di stato Antony Blinken.

Protagonista del “Global Food Security Call to Action” è anche l’Italia, con il titolare della Farnesina Luigi di Maio che vola a New York ed è pronto, insieme ad altri 30 Paesi, ad esaminare le esigenze umanitarie e dello sviluppo più urgenti, e identificare i passaggi per affrontare la sicurezza alimentare globale. Anche perché, come ha sottolineato Di Maio a Bruxelles dove si trova oggi per il consiglio esteri Ue, per l’Italia la sicurezza alimentare è una priorità.

“Martedì e mercoledì sarò a New York con Blinken ed i principali Paesi della comunità internazionale che si stanno coordinando sul tema della crisi alimentare, perché a livello di Nazioni Unite faremo una serie di iniziative per cercare di abbassare i prezzi del grano e del pane, che stanno colpendo le famiglie italiane, ma anche nel Mediterraneo e nel Nord Africa”, aveva anticipato il ministro degli Esteri a “Mezz’ora in più”.

Sottolineando che la guerra in Ucraina ha già dimensioni “mondiali” proprio per l’impennata dei prezzi e la crisi alimentare.

Nei giorni scorsi Di Maio aveva annunciato pure che “nel quadro dell’ iniziativa della presidenza tedesca del G7 sulla crisi alimentare, l’Italia organizza l’8 giugno un “Dialogo Ministeriale con i Paesi del Mediterraneo” in collaborazione con la Fao, per comprendere esigenze e delineare misure d’intervento” e “per nuove politiche Onu per aiutare ad abbassare il prezzo delle materie prime”. Il tema dell’insicurezza alimentare e del suo legame critico con i conflitti (in particolare quello in Ucraina) sarà poi sul tavolo del Consiglio di Sicurezza dell’Onu giovedì, nel corso di una riunione presieduta da Blinken.

Anche Antonio Guterres si sta muovendo, per cercare un accordo con Russia, Turchia e altri Paesi: secondo il Wall Street Journal, il segretario generale dell’Onu avrebbe chiesto a Mosca il permesso di far passare alcune forniture di grano ucraino attraverso il Mar Nero in cambio di un allentamento sulle esportazioni russe e bielorusse di fertilizzante di potassio.

Intanto Janet Yellen ha ricordato ancora una volta che l’invasione russa dell’Ucraina ha creato una crisi globale esacerbando i problemi di sicurezza alimentare del mondo intero.

“La guerra sta avendo un impatto al di là dell’Ucraina ed è una cosa di cui siamo molto preoccupati. Temo che abbiamo una crisi globale nelle nostre mani”, ha sottolineato  la segretaria al Tesoro Usa.

In questi giorni la Yellen è in Europa in vista del G7 dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali, e si attende che dalla riunione emerga un piano di azione per affrontare la sicurezza alimentare.

(di Valeria Robecco/ANSA).