“Roma e Madrid voce comune anche alla Nato”

L'Ambasciatore Riccardo Guariglia

MADRID.  – La crisi per il Covid ha portato Italia e Spagna a “un’intensificazione evidente” dei rapporti bilaterali. Sino a sviluppare una “voce comune” che verrà messa in campo anche in occasione del prossimo vertice Nato, in programma a Madrid tra il 28 e il 30 giugno, per far sì che “non venga meno” l’attenzione per il “fianco Sud” dell’Europa, benché nel frattempo la priorità sia l’Ucraina.

Lo afferma in un’intervista all’ANSA l’ambasciatore italiano a Madrid, Riccardo Guariglia. Perché — aggiunge a due anni esatti dal suo arrivo nella capitale spagnola — “migrazioni, instabilità o sviluppo del terrorismo” nell’area mediterranea restano sfide attuali per entrambi questi “Paesi frontiera”.

Grazie al fatto che i due governi ora dialogano “molto di più di quanto non succedesse in passato”, Roma e Madrid hanno già portato a casa risultati come l’assegnazione dei fondi del Next Generation EU, ottenuta — sottolinea Guariglia — spalleggiandosi reciprocamente a Bruxelles. La sintonia è poi proseguita anche sulla questione energetica, come constatato dall’ambasciatore stesso nel corso dell’ultima visita del premier spagnolo Pedro Sánchez a Roma, in occasione di un incontro con Mario Draghi e i capi di governo di Portogallo e Grecia.

Affinità che non viene scalfita dal fatto che, per emanciparsi progressivamente dalla necessità di materie prime russe, l’Italia stia ora guardando a partner strategici spagnoli come l’Algeria.

“La Spagna capisce benissimo che l’Italia ha una necessità di approvvigionarsi di gas”, afferma il diplomatico. Senza dimenticare che, per quanto riguarda la guerra in Ucraina, entrambi i Paesi “intervengono nella stessa maniera a supporto dell’Ucraina e delle posizioni comuni europee”.

In parallelo ai temi di più stretta attualità, un altro ambito di collaborazione è quello tra forze dell’ordine, in particolare nella lotta alle mafie che tentano di penetrare in Spagna. “Funziona molto bene, perché porta risultati”, dice Guariglia, che sottolinea i frequenti arresti frutto di operazioni congiunte.

Uno dei prossimi passi del consolidamento delle relazioni tra Italia e Spagna sarà la firma di un “trattato di cooperazione rafforzata”, sulla falsariga di quello firmato a novembre scorso tra Roma e Parigi. E intanto, la comunità italiana in Spagna vive ormai da diversi anni una fase di forte crescita. “Nel 2000”, dice Guariglia, “i residenti erano circa 40.000, mentre oggi sono 400.000”: in altre parole, un ritmo di incremento medio annuo “del 5%”. Espansione “che continua” attualmente e che, in alcuni territori iberici, come le Canarie — dove è stato aperto di recente un vice-consolato — è anche superiore, arrivando “all’8%”.

Senza contare collettivi specifici come, in particolare, gli studenti Erasmus. Secondo l’ambasciatore, tra i fattori decisivi di questa tendenza c’è il forte “intendimento” di base tra le società civili dei due Paesi, che porta a stringere rapporti comuni in svariati ambiti. “Ci sono tantissimi italiani che lavorano qui, a tutti i livelli”, dice Guariglia: “Considero ogni italiano residente in Spagna un vero e proprio ambasciatore del proprio Paese”.

(di Francesco Rodella/ANSA).