Coronavirus Italia: secondo booster salvavita per over80, appello a farlo

Centro vaccinazioni nell'Auditorium a Roma.
Centro vaccinazioni nell'Auditorium a Roma.. ANSA / Massimo Percossi

ROMA. – Se da un lato continua il trend in diminuzione della curva dei contagi da Covid in Italia, con numeri che comunque si mantengono abbastanza stabili, dall’altro resta forte l’appello a completare il ciclo vaccinale comprese le dosi booster. La circolazione del virus SarsCoV2 è, infatti, ancora elevata e dal ministro della Salute Roberto Speranza arriva un monito rivolto innanzitutto agli anziani: fare la seconda dose booster è cruciale perché, avverte, può significare avere salva la vita. Insomma, non si deve far calare l’attenzione rispetto alla pandemia che, ricorda il ministro, non è ancora finita.

Lo dimostrano anche i numeri del bollettino quotidiano del ministero della Salute che, dopo i dati in calo che usualmente si registrano nel fine settimana per il minor numero di tamponi effettuati, indicano una risalita. Sono infatti 56.015 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore, ieri erano stati 17.155 ma con circa la metà dei tamponi. Le vittime sono invece 158, rispetto a ieri 74 in più. Su 371.221 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore, inoltre, il tasso di positività è al 15%, in aumento. Sono invece 358 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 5 in meno rispetto a ieri, ed i ricoverati nei reparti ordinari sono 8.579, ovvero 156 in meno.

Con il virus e la variante omicron ancora largamente diffusi, la vaccinazione in particolare per i soggetti fragili e gli anziani rappresenta dunque una priorità: “La pandemia è ancora in corso, siamo fuori dallo stato di emergenza ma i numeri ci segnalano una circolazione significativa del virus. Abbiamo una situazione da monitorare e faccio appello alle persone più fragili – ha avvertito il ministro – di avere il secondo booster”. La mortalità che ancora abbiamo in Italia, ha ricordato, “è connessa a persone di età molto avanzata, quindi far fare il secondo booster agli over80 può significare salvare loro la vita”.

In questo contesto, ed in un’ottica preventiva, investire sui futuri vaccini rimane un obiettivo centrale ed un nuovo finanziamento di 34 mln di euro sarà indirizzato all’azienda farmaceutica Irbm di Pomezia grazie ad un accordo col ministero dello Sviluppo economico (Mise). Il ministro Giancarlo Giorgetti ha infatti autorizzato un accordo con Irbm per realizzare un programma di investimenti “finalizzato a rafforzare la capacità di contrasto al Covid 19 e la diffusione di nuovi coronavirus”.

Si punta ad ampliare la capacità dei laboratori di due società del gruppo, Irbm Spa e Advent Srl, incrementando la produzione e la sperimentazione di nuovi vaccini e terapie innovative, anche sulla base delle sinergie venutesi a creare nell’ambito del piano di collaborazione avviato nel 2020 con Oxford University e AstraZeneca.

“E’ volontà del governo continuare a sostenere gli investimenti in un settore strategico come il farmaceutico, dove la capacità di guardare al futuro e prevenire crisi sanitarie diventa fondamentale per garantire la salute dei cittadini e fronteggiare conseguenze economiche e sociali”, ha spiegato Giorgetti sottolineando che va proprio in questa direzione la scelta compiuta di introdurre, attraverso decreto legge, un nuovo meccanismo per favorire gli investimenti di imprese nel nostro Paese ed “evitare così di perdere rilevanti opportunità a causa dei tempi lunghi della burocrazia”.

Puntare quindi su farmaci e vaccini. E che abbassare la guardia ora potrebbe rivelarsi molto pericoloso lo sostengono anche, riferendosi alla realtà cinese, i ricercatori della Fudan University di Shanghai in uno studio su Nature Medicine. Se la Cina abbandonasse la strategia zero-Covid l’ondata causata dalla variante Omicron e dalle sue sotto-varianti causerebbe, affermano, 1,55 milioni di morti fino a settembre e i servizi sanitari cinesi sarebbero sopraffatti. Il direttore generale dell’Oms Tedros Ghebreyesus, tuttavia, boccia senza mezzi termini la politica zero Covid della Cina: “non è sostenibile”.

(di Manuela Correra/ANSA)

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