Papa Francesco ai cattolici Lgbt: “La Chiesa non vi rifiuta”

Nella foto d'archivio la bandiera multicolore in un Roma Gay Pride
Nella foto d'archivio la bandiera multicolore in un Roma Gay Pride. ANSA/ GIORGIO ONORATI

CITTÀ DEL VATICANO. – La Chiesa è madre e non rifiuta i cattolici Lgbt. “Una Chiesa ‘selettiva’, di ‘sangue puro’, non è la Santa Madre Chiesa, ma piuttosto una setta”. E’ quanto dice papa Francesco in una mini-intervista, di sole tre domande, sui cattolici Lgbt rivoltagli da padre James Martin, gesuita, redattore della rivista America e consultore del Dicastero vaticano per la Comunicazione, prelato tra i più impegnati in favore della causa gay.

“Il 5 maggio, a nome di Outreach, ho chiesto a papa Francesco se fosse disposto a rispondere ad alcune delle domande più comuni che mi vengono poste dai cattolici Lgbtq e dalle loro famiglie”, racconta padre Martin sul sito dei cattolici Lgbt, Outreach. “Nella mia nota, scritta in spagnolo, ho fatto tre domande e ho detto al Papa che poteva essere breve quanto desiderava, soprattutto perché soffriva di una riacutizzazione del dolore al ginocchio, e rispondere in qualsiasi forma volesse. Abbiamo proposto questa come una mini-intervista. Tre giorni dopo, ho ricevuto una nota scritta a mano con le sue risposte”.

“Riguardo alle tue domande”, ha scritto il Papa, “mi viene in mente una risposta molto semplice”. Alla prima – “quale diresti che sia la cosa più importante che le persone Lgbt sappiano su Dio?” – Francesco risponde: “Dio è Padre e non rinnega nessuno dei suoi figli. E ‘lo stile’ di Dio è ‘vicinanza, misericordia e tenerezza’. Lungo questa strada troverete Dio”.

Alla seconda domanda – “cosa vorresti che le persone Lgbt sapessero della Chiesa?” – il Pontefice replica: “vorrei che leggessero il libro degli Atti degli Apostoli. Là troveranno l’immagine della Chiesa vivente”.

E alla terza domanda – “cosa dici a un cattolico Lgbt che ha subito un rifiuto dalla Chiesa?” – il Papa ribatte: “vorrei che lo riconoscessero non come ‘il rifiuto della Chiesa’, ma piuttosto di ‘persone nella Chiesa’. La Chiesa è madre e chiama insieme tutti i suoi figli. Prendiamo ad esempio la parabola degli invitati alla festa: ‘i giusti, i peccatori, i ricchi e i poveri, ecc’. [Matteo 22:1-15; Luca 14:15-24]. Una Chiesa ‘selettiva’, di ‘sangue puro’, non è la Santa Madre Chiesa, ma piuttosto una setta”.

Dal celebre “chi sono io per giudicare?”, rivolto agli omosessuali che “cercano Dio” e “hanno buona volontà”, e risalente all’estate del 2013 – sul volo di ritorno da Rio de Janeiro – quindi ai primi mesi del suo pontificato, si tratta ancora di una nuova apertura di papa Bergoglio nei confronti dei gay. Per il Pontefice, la Chiesa è “madre” e non esclude nessuno, e lo “stile di Dio” è quello della misericordia e della tenerezza: nessuno può permettersi di dire che anche gli omosessuali non siano “suoi figli” e “figli della Chiesa”.

(di Fausto Gasparroni/ANSA)

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