Mattarella e Metsola incontrano gli studenti al Quirinale: “L’Ue siete voi”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Roberta Metsola, Presidente del Parlamento europeo incontrano una rappresentanza di studenti delle scuole ambasciatrici del Parlamento europeo
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Roberta Metsola, Presidente del Parlamento europeo incontrano una rappresentanza di studenti delle scuole ambasciatrici del Parlamento europeo (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

ROMA. – “L’ Italia è molto impegnata sul fronte della transizione ecologica, ma serve intensificare lo sviluppo delle fonti alternative: lo ha già fatto il Portogallo. Ora dobbiamo fare molto di più e il Pnrr va in quella direzione, va attuato in modo rapido”. Sergio Mattarella incalza il governo a favore dell’energia verde nel corso del confronto con alcuni studenti delle scuole “ambasciatrici del Parlamento Europeo”, al Quirinale, a fianco della Presidente della Eurocamera, Roberta Metsola, in visita ufficiale a Roma.

Nel corso di un fitto batti e ribatti, il capo dello Stato torna a ribadire la sua posizione sulla lotta al cambio climatico e le conseguenze della guerra in Ucraina, esortando a fare uno “sforzo” perché i rincari prodotti dalla crisi energetica “non facciano tornare indietro” l’Italia sullo sviluppo delle energie alternative. Un tema da tempo al centro delle preoccupazioni del governo che, per voce di Giancarlo Giorgetti, invita alla cautela.

A suo giudizio svolte repentine avrebbero effetti pesanti sull’intero sistema produttivo: “Le decisioni assunte prima della crisi – osserva il ministro per lo Sviluppo economico – impongono una riflessione circa dinamiche e tempi con cui dovrà avvenire la marcia verso la decarbonizzazione, altrimenti settori industriali nella vecchia Europa rischiano la chiusura e non riaprono più”.

Ma Mattarella parla soprattutto del ruolo dell’Italia e dell’Europa di fronte all’invasione russa: definisce “positiva e responsabile” la risposta dell’Unione “messa sotto pressione” e ricorda il sostegno attivo dell’Italia “alla resistenza ucraina”, ma anche la grande solidarietà espressa concretamente dal popolo italiano ai tanti profughi giunti nel nostro Paese. Quindi evidenzia lo sforzo enorme sul fronte dell’accoglienza compiuto in questi mesi dalla Polonia: “Ha nel suo terrirorio milioni di ucraini, non si possono lasciare soli questi Paesi di confine”.

E lancia un messaggio di ottimismo, citando uno dei padri dell’Europa: “Aveva ragione Monnet quando disse che l’Unione crescerà attraverso le crisi, situazioni in cui si abbandonano l’inerzia e la pigrizia degli Stati e spingono tutti verso decisioni importanti”. Mattarella si dice favorevole alla politica di allargamento dell’Ue: “Ne aspettiamo altri di Paesi nell’Unione ed è bene che entrino”, dice incalzato dalle domande. Ricorda anche la grande rilevanza che devono avere i rapporti tra Unione europea e Africa.

“Abbiamo un futuro comune”, dice convinto. Sul tema dell’immigrazione, esorta tutti a prendere atto che il “futuro è globale”. “L’ Ue – aggiunge – è un’oasi di libertà di democrazia e benessere. Questo attrae soprattutto giovani in cerca di futuro”. Pertanto, davanti all’Europa c’è una prospettiva di collaborazione. “Guai a pensare il futuro nell’orto di casa propria, è un inganno”, ammonisce.

Rivolto ai ragazzi spiega che ora tocca a loro far vivere l’ideale europeista: “L’Unione europea siete voi: siete una generazione – sottolinea – nata con l’Unione consolidata, siete persone che condividono valori con i vostri coetanei d’Europa, disposti a viaggiare a spostarvi e che immaginate siano impensabili passaporti, sbarramenti e confini nei paesi europei”.

Metsola, in precedenza aveva incontrato i presidenti delle camere, Roberto Fico e Elisabetta Casellati. Quindi, al Colle, in un ottimo italiano lodato anche da Mattarella, ribadisce la sua vicinanza agli ucraini: “Stanno lottando per i valori europei che sono comuni con tutti noi. Ho visto un coraggio molto forte: abbiamo il dovere di aiutarli a vincere, nella speranza che possano entrare nell’Ue, e poi con programmi per la ricostruzione del Paese. E afferma che sul petrolio il compromesso è possibile a patto che l’Ue sia unita.

(di Marcello Campo/ANSA)

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