Coronavirus Italia: in autunno le vaccinazioni contro le varianti

Hub vaccinazioni della Croce Rossa.
Hub vaccinazioni della Croce Rossa.. ANSA/ GIUSEPPE LAMI

ROMA. – Sono attesi in settembre i primi vaccini attivi contro le varianti del virus SarsCoV2 e la campagna di vaccinazione potrebbe prendere il via in autunno: l’annuncio dell’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) rafforza la speranza di poter affrontare il ritorno della stagione fredda con nuove armi, ancora più efficaci, nel combattere una pandemia che, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), fra il 2020 e il 2021 ha ucciso nel mondo fra 13,3 e 16,6 milioni di persone.

In Italia, intanto, le curve dell’epidemia cominciano a piegarsi verso il basso. Le terapie intensive si stanno svuotando, come indicano i dati della Fondazione Gimbe, che registrano un calo dei ricoveri del 10,5% nelle rianimazioni e del 6,1 nei reparti ordinari. Sempre la Fondazione rileva nell’ultima settimana un calo dei contagi dell’8,9% e dei decessi del 7%.

I numeri sono però ancora alti, tanto che il ministro della Salute, Roberto Speranza, è tornato a raccomandare di tenere alta la guardia. “Siamo ancora dentro la pandemia. Anche se è stato superato lo stato di emergenza – ha detto il ministro – e abbiamo strumenti importantissimi per gestire il Covid, come vaccini e farmaci, dobbiamo ancora tenere alto il livello di attenzione e la cautela”.

Invita alla prudenza anche il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, per il quale la circolazione del virus SarsCoV2 “resta elevata” e “ampiamente sottostimata”. Di conseguenza, ha aggiunto, è “fondamentale continuare ad utilizzare le mascherine al chiuso”, indipendentemente dalle nuove misure.

Quanto i numeri dell’epidemia in Italia siano alti lo indicano anche i dati giornalieri del ministero della Salute, che nelle ultime 24 ore segnalano 48.255 nuovi casi (il giorno prima erano stati 47.039) e 138 decessi (14 in meno rispetto al giorno prima). I casi positivi sono stati individuati per mezzo di 327.178 test, fra molecolari e antigenici rapidi (335.275 il giorno prima).

Il tasso di positività è passato dal 14% al 14,7%. Per quanto riguarda i ricoveri, nelle terapie intensive sono complessivamente 369, ossia 2 in meno in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite, e gli ingressi giornalieri sono stati 32; nei reparti ordinari i ricoverati sono 9.384, ossia 230 in meno in 24 ore.

Fra le regioni, l’incremento giornaliero maggiore si è rilevato in Lombardia, con 6.362 nuovi casi, seguita da Veneto (5.344) e Campania (5.112). Commentando i dati italiani, il fisico Enzo Marinari, dell’Università Sapienza di Roma, ha osservato che “i contagi hanno avuto un piccolo rimbalzo dopo Pasqua, ma adesso nella curva si vede una discesa. In seguito a questo picco – ha aggiunto – non c’è stata una risalita dei decessi, che hanno continuato a mantenersi costanti. Mi aspetterei che fra una decina di giorni comincino a scendere”.

In questo quadro, il ruolo dei vaccini è fondamentale e lo sarà a maggior ragione quando saranno disponibili quelli progettati per contrastare le varianti del virus SarsCoV2 in circolazione. C’è una probabilità “abbastanza alta” di vedere il primo approvato entro settembre a livello Ue, ha detto il capo della task force sui vaccini dell’Ema, Marco Cavaleri. “La nostra priorità – ha aggiunto – è assicurare l’approvazione di vaccini adattati entro settembre al più tardi, in modo da poter cominciare la campagna vaccinale nell’Ue in autunno”.

L’Ema ha inoltre cominciato a esaminare la domanda di autorizzazione di Moderna per estendere l’uso del suo vaccino anti-Covid, lo Spikevax, ai bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 5 anni. Anche per Cavaleri la guardia va tenuta alta perché la “situazione nell’Ue si è stabilizzata, ma i casi nel mondo sono ancora milioni e la pandemia non è finita”. E’ importante “restare vigili in caso di un nuovo aumento dei casi il prossimo inverno”. I vaccini, ha ribadito, “sono il pilastro centrale della nostra risposta, hanno salvato oltre 500mila di vite in Europa” e il completamento del ciclo vaccinale nella popolazione “resta la priorità”.

Lascia un commento