Desaparecidos, ex comandante Uruguay a giudizio a Roma

Immagini di persone scomparse nella Segretaria di Diritti Umani di Argentina.
Immagini di persone scomparse nella Segretaria di Diritti Umani di Argentina. (Secretaria de derechos humanos)

ROMA. – Sequestrati e uccisi tra il 1976 e il 1977 in Uruguay in attuazione del drammatico Piano Condor, la strategia messa in atto dalle giunte militari del Sudamerica per reprimere ogni forma di opposizione politica. Per questo l’ex comandante della Marina uruguaiana, Jorge Nestor Troccoli, è stato rinviato a giudizio dal gup di Roma per l’accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione.

Nei suoi confronti il pm Erminio Amelio contesta le uccisioni della cittadina italiana Raffaella Giuliana Filippazzi, del marito Augustin Potenza e di Elena Quinteros, militante del Partido Por la Victoria del Pueblo. Il gup lo ha mandato a processo fissando la prima udienza al 14 luglio prossimo davanti alla III Corte d’Assise della Capitale. Nel procedimento sono state ammesse come parte civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Repubblica dell’Uruguay e i familiari delle vittime. Troccoli, che da alcuni anni si era trasferito a vivere in Italia, è attualmente detenuto nel carcere di Carinola, in provincia di Caserta, in seguito all’ergastolo passato in giudicato per la morte di altri venti desaparecidos.

In base ai capi di imputazione, la signora Filippazzi e il marito vennero sequestrati a Montevideo il 27 maggio del 1977 mentre si trovavano all’hotel Hermitage. Dopo la cattura, furono consegnati all’unità S2 Fusna, i fucilieri di Marina guidati da Troccoli. La coppia fu affidata ad “agenti della repressione del dittatore del Paraguay, Stroessner, nell’ambito del Piano Condor” e trasferita con un volo ad Assunción e poi uccisi. I loro resti sono stati trovati nel marzo del 2013 proprio nella capitale paraguayana.

Per quanto riguarda invece la tragica fine di Elena Quinteros, stando al capo di imputazione, fu inizialmente sequestrata il 24 giugno del 1976 e successivamente portata in un centro di detenzione clandestino. La donna riuscì a fuggire ma venne fermata dopo quattro giorni all’interno dell’ambasciata di Montevideo, dove stava cercando di mettersi in salvo. La donna venne torturata ed uccisa, così come emerge dall’archivio del Fusna. Il suo corpo non è stato mai ritrovato.

Nel luglio scorso sono diventate definitive 18 condanne all’ergastolo nei confronti di altrettanti appartenenti alle giunte militari accusati della morte di cittadini di origine italiana a cavallo tra la fine degli ’70 e l’inizio degli anni ’80. Per tre di loro la ministra della Giustizia Marta Cartabia ha firmato la richiesta di estradizione: si tratta di ex militari cileni. La Guardasigilli ha dato il via libera alla richiesta di arresto provvisorio nei confronti di Rafael Francisco Ahumada Valderrama, Manuel Vasquez Chahuan e Orlando Moreno Basquez, tutti appartenenti all’esercito durante la dittatura guidata da Pinochet.

(di Marco Maffettone/ANSA)

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