PALERMO. – A tradirla è stata una foto postata su Facebook che la immortalava mentre ballava la danza del ventre. Scatto che è diventato una delle prove per i finanzieri del Comando provinciale di Palermo della presunta truffa che avrebbe messo in piedi una donna di 65 anni di Trabia, denunciata per aver simulato una grave disabilità mentale beneficiando di un trattamento pensionistico di invalidità civile con indennità di accompagnamento.
La pensionata aveva ottenuto nel 2010 la riconferma dell’invalidità al 100%. In questi mesi, però, è stata seguita, filmata e intercettata dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria che ha raccolto una serie di indizi sulla truffa.
Dice il colonnello Gianluca Angelini, comandante del nucleo di Polizia economico finanziaria: “Nessuno deve più tollerare queste gravi forme di truffa: tutti devono sentirsi investiti della responsabilità di essere sensori della legalità, segnalando comportamenti illeciti di cui si abbia conoscenza, a tutela dei cittadini onesti”.
La Procura di Termini Imerese ha chiesto e ottenuto dal gip Claudio Bencivinni nei confronti dell’indagata un sequestro preventivo di 205 mila euro. Sono le somme che la donna avrebbe percepito in modo illegittimo dal 1983 quando la commissione medica le riscontrò gravi problemi psichici tanto da riconoscerle una invalidità del 110%.
L’indagata ha percepito ogni mese fino ad oggi una pensione di 297 euro e l’accompagnamento di 520 euro. Nei certificati medici venne scritto che l’invalida non rispondeva “agli stimoli visivi e uditivi, con tremori agli arti superiori e grave ritardo intellettivo”.
Un giudizio che cozza con le immagini social che la riprendevano mentre si trovava al mare o mentre faceva la spesa al mercato parlando tranquillamente con i commercianti e con i clienti. E poi ci sono le intercettazioni. “Ogni tanto andavo dal dottore e mi facevo prescrivere due pacchi di pillole e le mettevo dentro, e poi infatti le buttavo. Certo, io le caramelle eh.. le dovevo prendere, se non le prendo risulta, perché comunque prendo le caramelle, ha capito?” diceva in una telefonata ascoltata dalla guardia di finanza di Palermo.
Lo scorso anno la donna è stata sottoposta ad una nuova visita. Due dottoresse avevano messo in dubbio la sua invalidità e quindi anche pensione e accompagnamento. “Devo perdere tutte cose per due cretine”, diceva, la donna, non sapendo di essere intercettata, riferendosi alle due componenti della commissione che avevano scritto nella nuova relazione “buone condizioni generali, non evidenza deficit delle funzioni cognitive. Deambulazione e passaggi posturali autonomi”.