Cibus riparte tra timori della crisi e sprint export

Un immagine del Cibus, il salone internazionale del'alimentazione.
Un immagine del Cibus, il salone internazionale del'alimentazione. ANSA/GIORGIO BENVENUTI

PARMA.  – Parma è di nuovo capitale del cibo. Il settore dell’agroalimentare torna a incontrarsi nella città emiliana per la 21/ma edizione della fiera Cibus – fino al 6 maggio – tra l’entusiasmo dettato dall’aumento dell’export nel 2021 (40 miliardi su un totale di 155 di fatturato per la sola industria alimentare che superano i 50 se si considera l’agroalimentare) e i timori generati dalla crisi energetica e dall’aumento dei costi delle materie prime.

L’urgenza di un intervento per il settore è stata ricordata da un messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, letto durante il convegno inaugurale. “L’industria alimentare e la sua filiera, con l’acuirsi della crisi internazionale – ha scritto Mattarella – hanno un urgente bisogno di risposte finalizzate al superamento della fase emergenziale e alla proiezione verso una prospettiva di rilancio e duraturo sviluppo”.

In visita tra gli stand di Cibus, organizzata da Fiere di Parma in collaborazione con Federalimentare, il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli. “C’è la voglia di tornare ad esserci e mostrare l’agroalimentare italiano al mondo – ha detto Patuanelli – dopo aver esportato nello scorso anno per un valore record di 52 miliardi. E aggiungo che anche i primi mesi dell’anno non stanno segnando il passo. Certo, le difficoltà ci sono, dovute anche al conflitto ucraino e all’aumento dei costi, soprattutto dell’energia, ma il governo sta facendo tutto quello che deve fare sulla parte interna per sostenere tutti i settori produttivi”.

Preoccupazioni sono state evidenziate dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che nel pomeriggio ha partecipato all’assemblea pubblica di Federalimentare. I timori, per il leader degli industriali, sono in particolare per i dati della produzione nazionale. “Nel primo trimestre avevamo detto, con il Centro Studi Confindustria, che avremmo rallentato con il Pil in zona negativa dello 0,2% e purtroppo abbiamo avuto ragione – ha sottolineato Bonomi – vuol dire che ci stiamo mangiando l’effetto trascinamento del rimbalzo del 2021 e questo è un dato che ci deve preoccupare”.

Anche Ivano Vacondio, presidente uscente di Federalimentare, ha rilanciato sulla necessità di misure urgenti. “È evidente a tutti che abbiamo bisogno di un altro recovery plan perché ogni singolo Paese da solo non ce la fa. La prima pandemia faceva morire le persone, questa fa morire le aziende”, ha evidenziato sottolineando che il “decreto aiuti va nella direzione giusta, ma non è sufficiente”.

Tuttavia, secondo i dati forniti da Federalimentare, ci sono anche spiragli di ottimismo. Resta positivo il peso dell’export sul settore: per il comparto rappresenta quasi un terzo del fatturato. Sulle cifre delle esportazioni pesa soprattutto il ruolo degli Usa, considerato che nel 2021 la quota di esportazioni negli Stati Uniti del food&beverage nazionale ha raggiunto un +14%.

E a Cibus la presenza di buyer internazionali non è mancata: circa 2mila provenienti da Stati Uniti, Europa, Medio Oriente, Sud America e alcuni Paesi asiatici. “I buyer esteri sono migliaia, quelli che Ice Agenzia ha portato sono 360 – ha detto il presidente di Ice Agenzia, Carlo Ferro – un numero che è quasi il doppio rispetto a settembre. È segno che la macchina delle fiere è ripartita e che Cibus suscita grande interesse nel mondo”.

Tante le novità e le proposte in fiera da un comparto che, oltre a essere patrimonio di eccellenze del territorio, ha avuto un ruolo fondamentale durante la crisi del Covid e ora anche con quella ucraina. Tra le curiosità della giornata inaugurale la presenza di Marcell Jacobs e di Fausto Desalu, testimonial rispettivamente delle aziende La Molisana e Parmacotto: i due velocisti – medaglie d’oro ai giochi olimpici di Tokyo 2020 – si sono incontrati per pranzare insieme e hanno attirato la curiosità dei passanti per foto di rito e autografi.

(di Francesco Mazzanti/ANSA).