Cile: 1 maggio, quattro feriti a marcia, anche giornalista

La marcia del 1 maggio a Santiago del Cile. (Ansalatina)

SANTIAGO DEL CILE. – Quattro persone sono rimaste ferite – di cui tre da colpi di arma da fuoco e una in modo grave – e due persone sono state arrestate a Santiago del Cile a seguito di alcuni episodi di violenza avvenuti durante una manifestazione per il Primo Maggio. Tra i feriti c’è una giornalista che è stata colpita al capo ed è in pericolo di vita, secondo quanto riferito dalle autorità citate dei media cileni.

Secondo la polizia, le violenze sono avvenute durante una marcia organizzata dal sindacato Central Clasista de Trabajadores nell’area di Estacion Central a Santiago, parallela alla principale manifestazione organizzata dalla Central Unitaria de Trabajadores (Cut), dove non si sono registrati incidenti. Durante la mobilitazione minore “ci sono stati disordini, saccheggi e danni alla proprietà pubblica e privata”, ha detto il generale dei Carabineros Enrique Monrás, citato dal sito Emol.

“In questo contesto, si sono verificati scontri tra venditori ambulanti o commercianti del settore Meiggs, che purtroppo hanno utilizzato armi da fuoco e ferito tre persone, due delle quali donne e un terzo uomo”, ha spiegato. Una quarta persona è stata ferita da un oggetto contundente.

La polizia è riuscita ad arrestare due persone di nazionalità venezuelana e colombiana “identificate e filmate mentre sparavano al gruppo di manifestanti”. Il presidente cileno Gabriel Boric ha condannato le violenze: “Come Stato, non possiamo permettere che bande della criminalità organizzata prendano il controllo delle strade del nostro Paese e, quindi, applicheremo tutta la forza della legge per smantellarle”, ha affermato.

Quella di ieri è stata la prima Festa del Lavoro in piazza in Cile dopo due anni senza eventi in presenza a causa della pandemia. Alla principale marcia organizzata dalla Cut, centinaia di persone sono scese in strada per manifestare pacificamente. All’evento hanno partecipato diverse autorità, tra cui la ministra del Lavoro, Jeanette Jara.

Lascia un commento