Champions: Real-Man City, torna la giostra del gol

Joao Cancelo e Karim Benzema in azione durante la partita di andata Manchester City-Real Madrid della Champions League. ANSA/EFE Foto: EFE

ROMA. – Dopo la scorpacciata di gol ed emozioni di Manchester torna la sfida stellare tra Real e City. Sono passati pochi giorni ma sono accadute tante cose.

Le merengues hanno conquistato l’atteso  35/o titolo regalando a Carletto Ancelotti il record dello scudetto nei cinque maggiori tornei europei. Il Man City prosegue la sua corsa verso il titolo della Premier sentendo il respiro furioso del Liverpool che segue a un punto. Per tenersi in forma i Citizens hanno sepolto 4-0 il Leeds, ma mercoledì sarà una gara dalle mille insidie e la finale è in bilico.

Il 4-3 dell’andata viene ritenuto uno dei maggiori spettacoli della storia della Champions per qualità di gioco, prodezze dei singoli, emozioni suscitate dall’inizio alla fine, ma Ancelotti ha detto che lui non si è divertito affatto per la prova offerta dalla sua difesa. Poi però si è scatenato in festeggiamenti prolungati per il titolo vinto nella Liga, dopo quelli in Italia, Inghilterra, Francia e Germania.

La Champions (decima della serie dei pluricampioni) l’ha già vinta ma ora vuole arrivare in finale puntando sulla capacità di soffrire dei suoi campioni, sull’esperienza e la qualità di Alaba, Kroos, Modric e soprattutto sulla vena inesauribile di Karim Benzema che mira a un doppio record del suo amico Ronaldo: è a -1 dai 10 gol di Cr7 nella fase a eliminazione diretta, e a -3 dai 17 in una única edizione di Champions.

Pep Guardiola recrimina per il solo gol di scarto dopo le tante occasioni sprecate all’andata. Ma il suo Man City è così: crea tanto ammaliando col suo gioco strutturato e asfissiante, ma in competizioni del genere il rischio di perdere è ben presente. Il tecnico conferma Jesus tra Foden e Mahrez, ma fondamentali saranno De Bruyne e Bernardo Silva. Guardiola avrà a disposizione anche Walker e Cancelo. Trema il record di gol nella doppia semifinale, fermo ai 13 (7-6) tra Liverpool e Roma nel 2018.

Il Liverpool sembra avviato alla finale, al di là del 2-0 ottenuto in casa col Villarreal con due reti in 3′ dopo un lungo e infruttuoso dominio. É un percorso virtuoso quelli del grupo di Klopp, vincitore della Coppa di Lega, finalista in Fa Cup, a un punto dal City nella volata di Premier. Il meccanismo dei Reds è impeccabile, imperniato su Van Dijk in difesa, Fabinho e Thiago Alcantara in mezzo, con Salah, Mane e Luis Diaz avanti. Emery spera in un altro miracolo dopo quello con Juve e Bayern, ma stavolta sarà dura.

In Conference la Roma di Mourinho prova a regalarsi un sogno in un Olimpico stracolmo. Smalling, Pellegrini e Abraham suoneranno la carica, Zaniolo ha ancora la bocca buona per la tripletta nei quarti. Il Leicester non è più quello di Ranieri ma è molto pericoloso con la sua aggressività, come ha mostrato nell’andata. E Vardy ha avuto una settimana in più per ritrovare la forma. Molto equilibrio tra Marsiglia e Feyenoord, coi francesi che devono recuperare un gol.

In Europa League sembrano esserci i presupporti per una finale tutta tedesca. Il Lipsia si presenta a Glasgow contro i Rangers con un gol di vantaggio, come il Francoforte (decimo in Bundesliga ma cecchino del Barcellona nei quarti) che però giocherà in casa contro il West Ham.