Moto: Quartararo vola nella ‘sua’ Jerez, Ducati inseguono

Fabio Quartararo (C) e Valentino Rossi (D), ambi della, Petronas Yamaha, si gettano champagne sul podio del circuito di Jerez de la Frontera. Spagna. (Ansa)
Foto archivio: Fabio Quartararo (C) e Valentino Rossi (D), entrambi della, Petronas Yamaha, festeggiano con champagne sul podio del circuito di Jerez de la Frontera. Spagna. (Ansa) ANSA/EPA/ROMAN RIOS

ROMA. – Ogni pilota ha una ‘sua’ pista, sulla quale riesce ad ottenere il massimo da se stesso e dalla moto. Quella di Fabio Quartararo si chiama Jerez de la Frontera. Sebbene siano solo le libere del venerdì, il francese ha sfoggiato un passo di un altro livello, mettendo in chiaro di volersi ritagliarsi un fine settimana da protagonista, soprattutto ora che è tornato in vetta al mondiale della MotoGP.

E la Yamaha, solitamente un po’ pigra dove servirebbero tanti cavalli da scaricare a terra, tra le curve del tortuoso circuito andaluso l’ha assecondato. Così il campione è stato il più veloce, in 1’37″071, tempo ottenuto nel finale della FP2. Che ha visto anche il riscatto Ducati, apparsa in ritardo al mattino, quando si era piazzata solo al decimo posto, con Jack Miller.

A fine giornata e montate gomme più prestazionali sono state tre le moto di Borgo Panigale – nell’ordine con Enea Bastianini, Francesco Bagnaia e Jorge Martin – nella scia del francese, con distacchi tra i due ed i tre centesimi. Per la gara sarà importante riuscire ad avere altrettanta confidenza con pneumatici medi. “Ho ritrovato un gran feeling sul davanti e in percorrenza – ha spiegato Bagnaia – La spalla un po’ mi dà fastidio ma non mi limita. E’ bello quando spingi e tutto funziona. Quello che mancava, soprattutto in fase di frenata e in ingresso”.

Il venerdì di Quartararo non era cominciato bene, con una caduta alla curva 13 che lo aveva lasciato dolorante per un colpo all’inguine. Ripresosi, ha sfoggiato una guida precisa, disegnando traiettorie senza sbavature. “A Jerez il grip migliora molto con il passare dei giorni. Sono soddisfatto perché in genere faccio fatica al venerdì” ha spiegato.

In ritardo gli altri piloti Yamaha: il compagno di squadra Franco Morbidelli è solo 14/o, mentre Andrea Dovizioso si è fermato al 20/o tempo. Luci e ombre per la Suzuki: dominante in FP1 (Joan Mir il più veloce in 1’38″194, precedendo di 25 millesimi il compagno di team Alex Rins), in ritardo al riaccendersi dei motori con Rins ottavo e Mir dodicesimo. La verità sta probabilmente nel mezzo.

Difficile interpretare le libere di Marc Marquez. Nella classifica combinata lo spagnolo è diciannovesimo e sembra non riuscire a trovare la chiave interpretativa della sua Honda ufficiale. Oggi ha provato alcune novità, ma lo si è notato soprattutto per due scivolate, alle curve 6 e 9, fortunatamente senza conseguenze.