Calcio: svolta per le donne, via libera al professionismo

La ct della Azzurre Milena Bertolini.
La ct della Azzurre Milena Bertolini. EPA/GUILLAUME HORCAJUELO

ROMA. – Un piccolo passo per l’uomo, uno grande per l’umanità. Il consiglio federale ha completato le modifiche normative che renderanno la Serie A femminile interamente professionista a partire dal prossimo primo luglio. “E’ un punto di partenza che ci spinge a lavorare con grandissimo impegno per raggiungere e garantire nel tempo la sostenibilità di tutto il nostro sistema” ha commentato Ludovica Mantovani, presidente della Divisione Calcio Femminile, mentre “una giornata importante” l’ha definita Gravina.

Decisione arrivata, però, non senza alcuni momenti di incomprensione perché durante la votazione la Serie A si è espressa a sorpresa contraria nonostante nella propria assemblea interna fosse a favore. Una decisione che ha stupito le componenti e sollevato un confronto accesso portando il consiglio a votare nuovamente con tanto di sì finale della Lega di A.

“C’è stato solo un malinteso” è stata la spiegazione uscendo da Via Allegri di Claudio Lotito, mentre Gravina spiegava così l’accaduto. “Tutti erano d’accordo, tranne qualche piccola resistenza sempre dalla A che riteneva di proporre un ulteriore rinvio del professionismo, ma su questo poi abbiamo raggiunto l’accordo e non si poteva tornare indietro”.

“Resistenze” che sorprendono il presidente della Serie A Casini. “Sono molto contento del professionismo femminile. E mi ha sorpreso leggere di nostre resistenze su questo. È l’opposto” ha chiosato Casini il caso. Dunque archiviati i dissapori, il presidente della Figc ha espresso anche tutta la sua soddisfazione per il risultato raggiunto dopo un percorso nato due anni fa.

“Siamo la prima federazione in Italia ad avviare e attuare questo genere di percorso” ha continuato Gravina, sottolineando come negli ultimi tre anni la Figc abbia erogato circa 18 milioni di euro per la crescita del movimento femminile. Un campionato, quello 2022-23, che non porterà solo la novità del professionismo in Serie A, ma anche quella del format perché il consiglio federale di febbraio aveva approvato la proposta della Divisione Calcio Femminile di introdurre una poule scudetto e una retrocessione per assegnare il titolo ed evitare la retrocessione dopo una normale fase di regular season.

Le 10 squadre partecipanti alla massima serie, infatti, disputeranno una prima parte della stagione con gare di andata e ritorno per un totale di 18 giornate. Successivamente, nella seconda fase, le prime cinque della graduatoria accederanno a una poule scudetto, con il palio il titolo di Campione d’Italia e l’accesso alla Women’s Champions League (prima e seconda classificata); le ultime cinque, invece, si affronteranno in una poule salvezza, nella quale l’ultima retrocede direttamente in Serie B e la penultima dovrà giocarsi la salvezza in una gara di play out contro la seconda del campionato cadetto.

Un format che rappresenta una novità assoluta in Italia, ma già adottata con successo in altri paesi come Austria, Belgio, Danimarca e Repubblica Ceca. “Ora tutti insieme al lavoro per trovare le risorse adeguate”, il prossimo passo annunciato dalla Sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali.

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