MADRID – Il 25 Aprile, l’Anniversario della Liberazione d’Italia dal giogo nazifascista, non è passato inosservato. A ricordarlo sono stati la nostra Scuola Statale Italiana e il Comites di Madrid. Lo hanno fatto nel migliori dei modi, archiviando le tradizionali celebrazioni, fredde, impersonali e di circostanza; e coinvolgendo i giovani studenti per i quali il 25 Aprile suole essere una pagina di storia distante, sempre più lontana, e la libertà un diritto acquisito anche se la guerra in Ucraina e i massacri di civili dimostrano che nulla si può dare per scontato.
Dal palco del Teatro della Scuola Statale Italiana, gli alunni Ana Entrena, Jordi Galbiati, Laura Hernández, Gilda Mengs, Cristina Pellegrino, Leila Penna, Lorena Béjar, Luca Bione, Marina Antón, Elena Di Sotto, Henar Duque, Matilde Malvagna, Mario Padovano e Alessandro Scalone hanno recitato brani di Cesare Pavesi, Erasmo da Rotterdam, e Salvatore Quasimodo, tra gli altri. Hanno ricordato la storia della Guerra e i giorni della “Liberazione”. Ne è risultato uno spettacolo molto emotivo e di profondo significato democratico che ha premiato l’impegno dei professori Anna Maria Saba, Giorgio Guglielmi e Francesco Colli che lo hanno allestito.
L’evento è iniziato con le parole del Preside, Massimo Bonelli, che ha sottolineato il valore della memoria storica per non commettere gli errori del passato.
– La persistenza della memoria – ha detto – è fondamentale. Non bisogna permettere che si sciolga come gli orologi liquidi di Dalí. È fondamentale che quegli orologi rimangano dentro di noi e continuino a battere il tempo della memoria.
Dal canto suo il nostro Ambasciatore, Riccardo Guariglia, che ha assistito allo spettacolo, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza della commemorazione.
– I vostri professori vi hanno sicuramente spiegato l’importanza di questa commemorazione, il cui significato intrinseco è molto più profondo – ha detto -. Questa data è, infatti, un simbolo che ci ricorda cosa significhi veramente la parola “libertà”, che si ottiene con partecipazione, sacrificio e coraggio.
Ha precisato che “la libertà è responsabilità e non licenza”, come disse la partigiana “Marisa”, ed essa “va coltivata con la coscienza, con la consapevolezza e con il riconoscere la libertà degli altri”.
Ha quindi spiegato che “la libertà scaturita dalla Resistenza è poi stata recepita nella nostra Costituzione Repubblicana, come un diritto intriso di solidarietà: si tratta di una libertà collettiva piuttosto che individuale, improntata al raggiungimento del bene comune”.
Si è poi richiamato ad alcune affermazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione del 25 Aprile.
– Pochi giorni fa, incontrando le associazioni combattentistiche d’arma al Quirinale – ha detto -, egli ha voluto ricordare che oggi, purtroppo, “c’è chi manifesta disinteresse per le sorti dell’Ucraina. Ci si dimentica – egli ha aggiunto – dei valori del 25 aprile e della Resistenza”. “Il 25 aprile ci ricorda un popolo in armi per affermare il proprio diritto alla pace dopo la guerra voluta dal regime fascista. Fu un’esperienza terribile; che sembra dimenticata, in queste settimane, da chi manifesta, appunto, disinteresse per le sorti e la libertà delle persone, accantonando valori comuni su cui si era faticosamente costruita, negli ultimi decenni, la convivenza pacifica tra i popoli”. Egli ha poi detto che – ha proseguito l’Ambasciatore Guariglia – “il convinto e incondizionato rifiuto di ogni sopraffazione totalitaria, unitamente alla consapevolezza dell’importanza della democrazia, all’affermazione coraggiosa e intransigente del rispetto della dignità umana, al rifiuto di ogni razzismo, alla fedeltà ai propri ideali, sono i valori che ci sono stati affidati dalla Liberazione”. Parlando della guerra in Ucraina – ha aggiunto il nostro Ambasciatore -, egli ha osservato che “in queste settimane abbiamo assistito – con profondo senso di angoscia – a scene di violenza su civili, anziani donne e bambini, all’uso di armi che devastano senza discrimine, senza alcuna pietà. L’attacco violento della Federazione Russa al popolo ucraino non ha giustificazione alcuna. La pretesa di dominare un altro popolo, di invadere uno stato indipendente, ci riporta alle pagine più buie dell’imperialismo e del colonialismo”
L’Ambasciatore Guariglia ha sottolineato che “il Presidente della Repubblica ha anche detto che dal 25 aprile viene un appello alla pace e a non arrendersi di fronte alla prepotenza…”
L’Ambasciatore Guariglia ha poi ricordato le parole del premier Draghi che ha affermato che “il 25 aprile è il giorno della gratitudine verso chi ha lottato per la pace e per la libertà dell’Italia dalla dittatura del nazifascismo. La generosità, il coraggio, il patriottismo dei partigiani e di tutta la Resistenza sono valori vivi, forti, attuali. Oggi celebriamo la memoria della lotta e degli ideali della resistenza su cui la nostra pace è stata costruita”.
Il presidente del Comites di Madrid, Andrea Lazzari, dopo aver sottolineato la sua appartenenza all’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, ha raccomandato ai giovani studenti di far tesoro del passato “per cercare di non ripetere gli stessi errori”.
Ha ricordato, poi, la canzone Bella Ciao, sempre di moda, e di cui spesso si dimentica il vero valore. D’altronde, aggiungeremo noi, il senso del 25 Aprile è nel primo e nell’ultimo verso di “Bella Ciao”: “una mattina mi son svegliato e ho trovato l’invasor …. è questo il fiore del partigiano morto per la libertà”. È la lotta per la libertà, un bene che non ha prezzo.
Ad introdurre lo spettacolo, è stato il vicepreside Giorgio Guglielmi che ha spiegato con poche e semplici parole i brani scelti e il loro significato.
Quindi, sono entrati in scena i veri protagonisti della giornata, i giovani studenti che ci hanno fatto rivivere quel 25 Aprile che fu, per l’Italia, l’inizio di una nuova era, attraverso uno spettacolo semplice ma assai emotivo.Redazione Madrid