F1: a Imola festa Verstappen, delusione per la Ferrari

Charles Leclerc ai box Ferrari nel Gp Imola
Charles Leclerc ai box Ferrari nel Gp Imola. Archivio. (Photo by ANDREJ ISAKOVIC / AFP)

IMOLA. – Il principe di Imola resta Max Verstappen. L’olandese campione del mondo torna con il bottino pieno per la sua Red Bull dal weekend italiano che doveva consacrare le Ferrari. Vittoria nel Gran Premio come nel 2021, questa volta in doppietta con il compagno di scuderia Sergio Perez, punto addizionale per il giro più veloce, che si aggiunge agli otto di ieri grazie alla vittoria nella gara sprint. “Abbiamo fatto tutto bene”, commenta davanti alla tribuna piena di maglie e cappellini rossi e di cavallini rampanti, con tanti a sperare in un finale diverso.

Per Maranello non è un disastro, ma una forte delusione per come è andato il fine settimana nella corsa di casa, una beffa dietro l’altra. Un meteo variabile, alcuni errori e un po’ di sfortuna sono il mix della sconfitta di Charles Leclerc e Carlos Sainz.

Il primo in realtà è riuscito a limitare i danni, nonostante un testacoda a dieci giri dalla fine che poteva costare ancora più caro. Era terzo, è ripartito nono dopo aver cambiato un’ala danneggiata, ha concluso sesto. Poteva decisamente finire peggio: Sainz, per esempio, la corsa l’aveva appena iniziata quando si è fermato nella ghiaia, toccato dalla McLaren di Daniel Ricciardo. Come a Melbourne, lo spagnolo è stato costretto al ritiro subito dopo la partenza.

Oltre a lui, l’unico altro pilota a non concludere il Gp del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna è stato un suo connazionale, Fernando Alonso, che nel 2005, la penultima edizione prima dello stop, a Imola aveva vinto. Sono passati 17 anni, guidava la Renault, mentre questa volta ha dovuto riportare ai box la sua Alpine, con la pancia destra squarciata dopo un contatto.

Questo e i due incidenti che hanno coinvolto le Ferrari sono stati tra i pochi colpi di scena di una gara abbastanza regolare, condotta dalle Red Bull dall’inizio alla fine, con poco rimescolamento dovuto ai cambi gomme. La pioggia caduta abbondante fino a un’ora dalla partenza ha creato condizioni di pista bagnata per metà, con nuvoloni neri che hanno continuato ad addensarsi intorno all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, amplificando l’incertezza per la scelta delle gomme giuste.

Anche Leclerc è partito male, perdendo due posizioni, ma poi è riuscito a sorpassare Lando Norris, alla fine ottimo terzo con la sua McLaren. Il monegasco si è messo allora alla caccia di Perez e lo ha inseguito finché ha potuto, ma poco dopo il secondo pit stop forse ha preteso troppo e alla variante alta ha perso il controllo della F1-75, dovendo tornare ai box per i danni all’ala. A quel punto ha ricominciato a rimontare, ma era tardi per fare di più.

La quarta prova del Mondiale conferma che il duello sarà Ferrari-Red Bull, che sin qui si sono spartite i successi. Maranello rimane in testa nelle classifiche Piloti e Costruttori, ma subisce il recupero. Se la McLaren festeggia il podio, la Mercedes ha resistito con George Russel, quarto, ma è sprofondata con Lewis Hamilton, addirittura finito doppiato da Verstappen in un’immagine strana e inedita per un sette volte campione del mondo e che l’anno scorso battagliava con Max sullo stesso tracciato.

Positivo, nella delusione per le Ferrari, è stato il risultato di altre squadre italiane come Alfa Romeo, quinta con Valtteri Bottas e Alpha Tauri, settima con Yuki Tsunoda. Magra consolazione per la marea rossa che ha invaso i prati e le curve della pista del Santerno, incurante di pioggia e fango, tornata a tifare senza limitazioni. Oltre 130mila persone in tre giorni di gare, a godersi di nuovo lo sport dal vivo in massa, i rombi assordanti come succedeva 16 anni fa, un ritorno al passato che scalda la valle dei motori.

(dell’inviato Tommaso Romanin/ANSA)