Coronavirus Italia: Rt sotto soglia epidemica ma sale occupazione reparti

Reparto Covid di un ospedale.
Reparto Covid di un ospedale.

ROMA. – Dopo oltre un mese e mezzo, torna sotto la soglia epidemica dell’unità il valore dell’indice di trasmissibilità Rt, segno che l’epidemia di Covid-19 in Italia sta rallentando la sua corsa. Ma se l’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti Covid resta stabile, aumenta invece leggermente quella dei reparti ordinari con 13 Regioni che si collocano sopra il valore di allerta fissato al 15%. Intanto, si attende per la prossima settimana la decisione del governo in merito all’utilizzo delle mascherine al chiuso.

Il trend della curva epidemica si mostra dunque in calo, secondo i dati dell’ultimo monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss)-ministero della Salute. L’incidenza settimanale a livello nazionale è infatti pari a 675 casi ogni 100.000 abitanti, mentre l’Rt è pari a 0,96. L’ultima volta che l’Rt è sceso sotto 1 è stato nel periodo 22 febbraio-8 marzo, quando ha toccato lo 0,83.

Sul fronte degli ospedali, il tasso nazionale di occupazione delle intensive è stabile al 4,2% (ben sotto la soglia di allerta del 10%), mentre quello dei reparti sale al 15,8% rispetto al 15,6% della scorsa settimana. Su base giornaliera, invece, il bollettino del ministero della Salute segnala che sono 73.212 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 75.020). Le vittime sono 202, in aumento rispetto alle 166 registrate ieri. Il tasso di positività è al 16,7%, stabile. E sono 411 i pazienti in intensiva, 4 in meno rispetto a ieri, mentre i ricoverati nei reparti ordinari sono 10.076 (+155).

Complessivamente, chiarisce Anna Teresa Palamara, direttore Malattie Infettive dell’Iss, “continua una lenta ma stabile discesa dei casi, in decrescita nella maggior parte delle regioni”. In particolare, sottolinea, “c’è una grossa decrescita dei casi soprattutto nelle fasce giovanili, mentre vediamo una leggera tendenza all’aumento nelle fasce d’età più elevate e over80”. Inoltre tra i sottolignaggi di Omicron, la XE è sempre più diffusa ma non si registra, afferma l’esperta, “una maggiore severità dei casi o trasmissibilità”.

La situazione epidemiologica è insomma “abbastanza stabile, ma data l’elevata velocità di circolazione virale, poiché i casi sono ancora molti, è bene mantenere comportamenti prudenti. Quindi, uso della mascherina soprattutto in luoghi chiusi e completamento del ciclo vaccinale con le dosi booster”, avverte il direttore Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.

In questo quadro, il ministro Roberto Speranza ha annunciato che sarà presa la prossima settimana la decisione finale sull’obbligo di utilizzare le mascherine al chiuso e dopo un confronto con la comunità scientifica. Secondo indiscrezioni degli ultimi giorni, le mascherine al chiuso (misura in scadenza il 30 aprile) potrebbero rimanere per treni, bus, cinema e nei luoghi di lavoro.

Intanto, una buona notizia arriva dal fronte terapeutico: la combinazione di anticorpi monoclonali tixagevimab e cilgavimab di AstraZeneca protegge dal Covid per almeno sei mesi nella popolazione ad alto rischio. Lo dimostrano i risultati dello studio di fase III Provent pubblicati sul New England Journal of Medicine. Lo studio di profilassi pre-esposizione ha dimostrato la riduzione del rischio di sviluppare Covid-19 dell’83%, senza che si verificassero casi di malattia grave o decessi correlati al Covid.

“Nonostante i vaccini siano stati altamente efficaci nel ridurre ospedalizzazione e morte – afferma Giovanni Di Perri, Ordinario di Malattie Infettive all’Università di Torino – rimangono ancora numerose persone le cui condizioni non permettono una valida risposta protettiva alla vaccinazione. Si tratta di individui immunodepressi e di coloro per i quali la vaccinazione è controindicata. Questi dati forniscono le evidenze di come una singola dose della combinazione di anticorpi, somministrabile per via intramuscolare, determini una protezione duratura in questi soggetti”.

(di Manuela Correra/ANSA)

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