Ciclismo: ancora la Cavalli, azzurre dominano al Nord

Marta Cavalli esulta al traguardo. (ANSA)

ROMA.  – Un 2022 che rimarrà nella storia del ciclismo italiano femminile. Le Classiche del Nord si stanno infatti rivelando terreno di caccia per le migliori rappresentanti del pedale azzurro, che con il successo di oggi di Marta Cavalli nella Freccia Vallone ha ottenuto in primavera un incredibile poker di vittorie.

Si va dal trionfo della campionessa del mondo Elisa Balsamo nella Gand-Wevelgem (in precedenza, era arrivata prima anche nella Brugge-De Panne) a quello della Cavalli nella Amstel Gold Race, al quale è seguito il trionfo della campionessa d’Italia Elisa Longo Borghini che ha tagliato il traguardo della Parigi-Roubaix in solitudine e con la maglia tricolore addosso, e a molti ha fatto un certo effetto.

Ora arriva il bis della Cavalli, questa volta in Belgio e sul muro di Huy dove nemmeno lei si aspettava di andare così bene. La ragazza cremonese nel finale di corsa ha indovinato tutto, riuscendo a tenere la ruota di una rivale pericolosa come Annemiek van Vleuten quando l’olandese ha sferrato l’attacco decisivo sul muro di Huy, e poi superandola nell’ultimo centinaio di metri.

“Oggi stavo bene – il suo commento dopo la gara – ma non pensavo di ottenere questo risultato. Comunque tanto meglio. Sono riuscita a stare a ruota della van Vleuten che sul muro ha dato una bella ‘scremata’ al gruppo di quelle che erano davanti, poi negli ultimi metri ho dato tutto, e i miei sforzi sono stati premiati”.

Detto che nella Freccia Vallone “rosa” erano venti anni che non vinceva un’italiana, oggi va sottolineato anche l’ottimo sesto posto di Longo Borghini. Bene anche Anastasia Carbonari e Katia Ragusa, protagoniste di una bella azione nelle fasi iniziali della corsa.

Tanto hanno fatto bene le donne, in chiave italiana, quanto (come nella Roubaix) hanno fatto male gli uomini, mai protagonisti nella prova a loro riservata. A imporsi è stato un corridore di casa, Dylan Teuns, e curiosamente anche domenica scorsa nella Roubaix aveva vinto un corridore che ha Dylan come nome di battesimo, l’olandese Van Baarle.

Teuns ha preceduto l’ex campione del mondo Alejandro Valverde, che sperava di vincere nelle Ardenne per la sesta volta, ma non si dispera per il secondo posto: “tra pochi giorni compio 42 anni, non ero al meglio, e quindi sono felicissimo”, le sue parole prima della premiazione. Soltanto quarto uno dei grandi favoriti della vigilia, l’iridato Julian Alaphilippe, mentre a un altro uomo molto atteso, Tadej Pogacar, sull’ultimo tratto del Muro di Huy sono mancate le gambe, e anche questa è una notizia.

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