Lamorgese: “Con guerra Ucraina rischio tensione sociale”

Il Ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, in occasione della cerimonia celebrativa del 170° anniversario della fondazione della Polizia di Stato
Il Ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, in occasione della cerimonia celebrativa del 170° anniversario della fondazione della Polizia di Stato. (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

ROMA. – Dopo la pandemia l’incertezza causata dalla guerra: un nuovo rischio per la tenuta sociale del Paese su cui è concentrata ora l’attenzione del Viminale, come ha detto chiaramente il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, alla festa per i 170 anni della Polizia.

“Dove si aprono divisioni, separazioni, là si è chiamati a unire, a fare coesione”, ha detto, facendo eco alle parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha sottolineato il ruolo di “garante” della libertà dei cittadini affidato alla Polizia, decisivo specie guardando alla necessità di rilancio del Paese, dopo la pandemia.

“La situazione di incertezza sul fronte economico e sociale che la guerra ha aperto, anche per i riflessi sul mercato energetico e sull’approvvigionamento di materie prime – ha osservato Lamorgese – potrebbe determinare un pesante impatto sulla produzione industriale, sulla crescita economica, sui livelli occupazionali e, quindi, sulla tenuta sociale del Paese” e “le Forze di polizia sono tenute ad uno sforzo particolare e a mostrare, ancora una volta, la loro straordinaria professionalità”.

Inoltre, di fronte all’arrivo dei profughi, “dobbiamo scongiurare che i bambini e le donne che fuggono da quei teatri di guerra, rimangano preda di organizzazioni criminali intenzionate a farne oggetto di una turpe attività di traffico”. Dopo la dura prova della pandemia, anche l’Italia si trova a fare i conti con “una guerra terribile e vicina”, come l’ha definita il capo della Polizia, Lamberto Giannini: “Una violenza brutale e oltraggiosa della dignità”, che ha portato in Italia 91mila profughi dall’Ucraina, tra cui quasi 34mila minori.

“In questa spirale di emergenze, viviamo scenari che inevitabilmente hanno mutato le dinamiche sociali e criminali”, ha sottolineato il capo della Polizia, e “tutto ciò ha spinto a rivedere il nostro modo di ‘fare sicurezza’”, rimodulando il tradizionale impegno contro il crimine e “prevedendo, analizzando e intercettando quelle nuove dinamiche che l’emergenza pandemica ha innescato”.

I numeri sull’attività della Polizia nel 2021 testimoniano quanto complesso sia stato l’anno della ripartenza: oltre 6,2 milioni di persone controllate, al ritmo di 17mila al giorno, quasi 300mila in più rispetto al 2020. Dodici latitanti arrestati, beni per 256 milioni sequestrati, 45 milioni confiscati. E ancora, l’aumento dei reati, dopo la flessione nell’anno del lockdown: analizzando i dati emerge come nel 2021 sono stati 30mila in più quelli denunciati, con un aumento di circa il 9% rispetto all’anno prima.

In particolare sono aumentati i furti, (182.327 rispetto ai 164.825 dell’anno precedente), le rapine (9.177 contro 7.999), e anche i reati contro la persona come le lesioni (16.531 rispetto alle 15.278 del 2020). E gli omicidi, 301 quelli nel 2021, contro i 287 dell’anno precedente (anche se si osserva un calo consistente, rispetto ai 359 del 2018). C’è stato da assicurare il bilanciamento tra il diritto al dissenso e i diritti di tutti gli altri cittadini, come ha sottolineato ancora una volta Lamorgese, con “una prudente gestione dell’ordine pubblico”.

Nel 2021 si sono svolte quasi 46 manifestazioni al giorno, di cui il 57% su temi politici e il 27% a carattere sindacale e occupazionale. “Abbiamo garantito la normalità in una situazione eccezionale”, ha detto Giannini al termine della celebrazione per l’anniversario sulla terrazza del Pincio: “Sempre in piazza, sempre in strada” e “non è stato facile, ben 34mila poliziotti hanno contratto il Covid. Noi siamo 99mila, quindi più di uno su tre si è ammalato, e abbiamo perso 20 colleghi per questo”.

Ora la sfida della crescita, complicata dalla nuova emergenza: “Nella fase di rilancio”, ha scritto Mattarella, che ha premiato la Polizia con la medaglia d’oro al merito civile per l’impegno contro il Covid – le forze dell’ordine sono chiamate a evitare che la ripresa “sia inficiata dai tentativi di infiltrazione criminale”, cooperando con le altre istituzioni “nell’ottica di una sicurezza partecipata”.

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