Test e mascherine, Covid spinge conti delle MedTech

In un bar di Milano con la mascherina.
Una cliente In un bar di Milano. ANSA/Mourad Balti Touati

MILANO.  – Un fatturato 2020 di 18,6 miliardi di euro, grazie al contributo delle 227 principali imprese del Paese, di cui Amplifon (1,55 miliardi di ricavi), Bracco Imaging (1,2 miliardi), Diasorin (881 milioni) e Medtronic (681 milioni) rappresentano i maggiori contributori.

E un 2021 e 2022 attesi in crescita, rispettivamente, del 6,4% e del 6,1%, grazie, da un lato, alla richiesta di prodotti contro il Covid, come test e mascherine, dall’altro, all’attesa ripresa dei ricavi relativi a specialità, come l’ortopedia e l’ottica, le cui prestazioni sono state rinviate in questi anni di emergenza pandemica.

A tracciare per la prima volta un quadro sul comparto MedTech – settore che include apparecchiature per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento della malattia e la riabilitazione – è una ricerca dell’Area Studi Mediobanca, che scatta una fotografia di un’industria che rappresenta il 5,5% della spesa sanitaria globale e che, a partire dal 2020, ha beneficiato degli sforzi per contenere il Covid 19.

Il mercato italiano rappresenta il 2,8% di quello mondiale, con un incidenza dell’export sul fatturato del 40%, e una proprietà straniera preponderante, con 102 aziende che generano un fatturato di circa 10 miliardi. Nel 2021 l’Italia ha rappresentato l’11,1% del giro d’affari europeo (155 miliardi), dopo Germania (26,9%), Francia (15,2%) e Regno Unito (11,5%). Leader mondiale del MedTech è il Nord America, con vendite per 193 miliardi di euro.

A livello globale i ricavi sono stimati in 535,6 miliardi nel 2021 e dovrebbero aumentare in media del 5,7% all’anno per arrivare a 632,6 nel 2024, generando investimenti in ricerca per 33 miliardi. La prima grande tipologia di prodotti, la diagnostica in vitro, vale 97 miliardi ed è attesa crescere del 4,9% medio annuo fino al 2024, mentre l’altro grande ramo, i dispositivi medici, genera 439 miliardi di ricavi con proiezioni di crescita del 5,9% all’anno.

All’emergenza sanitaria va imputato l’exploit nel 2020 delle vendite di mezzi di contrasto e i test diagnostici (+19%), strumentazione di laboratorio (+17,3%), i dispositivi di protezione individuale (+45,3%). Anche sul fronte della redditività (ebit margin) le migliori performance sono state conseguite nei campi più coinvolti dalla pandemia come i test (21%) e i dpi (23,4%), ben al di sopra di un margine operativo medio dell’11,8%.

(di Paolo Algisi/ANSA).

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