Anpi, 25 aprile contro la guerra. Ma la bufera continua

Il manifesto dell'Anpi per il 25 Aprile.
Il manifesto dell'Anpi per il 25 Aprile. (ANSA)

ROMA. – Prima la tiepida condanna del massacro di Bucha, poi il manifesto “sbagliato” per la manifestazione del 25 aprile. La bufera che da settimane sta travolgendo l’Anpi non accenna a placarsi. Il lancio delle celebrazioni per la Liberazione ha riacceso la polemica sull’associazione dei partigiani, prima accusata di non aver condannato con fermezza l’invasione russa in Ucraina e, ora, di aver commesso “imperdonabili” errori nell’illustrazione per il tradizionale corteo del 25 aprile.

Nel disegno, ad opera della fumettista Alice Milani, spicca in particolare la bandiera della pace come quelle che, come ha annunciato lo stesso presidente uscente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo, coloreranno anche il corteo della Liberazione. Ad alimentare le polemiche, però, sono state le bandiere tricolore che spuntano da due balconcini di una tipica piazzetta italiana.

Il verde, bianco e rosso, infatti, sono stati disegnati con le bande orizzontali come la bandiera dell’Ungheria e non con le bande verticali, come quelle dell’Italia. Una svista che ha fatto ben presto il giro del web. “Manco il tricolore azzeccano – ha scritto sui social il deputato di Italia Viva, Luciano Nobili -. Il 25 aprile di Orban. Non certo quello degli oppressi che lottano per difendere vita, democrazia, libertà. Oggi come allora”.

“Il manifestino del 25 aprile con la bandiera sbagliata – ha commentato il costituzionalista Francesco Clementi -. Confusi loro, infelici noi. Che pena un Anpi gestito così”. Critici anche tanti attivisti del mondo partigiano, che soffre, oggi più che mai, di fratture interne, emerse in particolare dopo le dichiarazioni su Bucha quando, attraverso una nota, si chiedeva l’istituzione di una commissione neutrale per identificare i responsabili dell’eccidio. Dichiarazioni da cui prese apertamente le distanze l’Anpi di Bologna e che scatenò un acceso dibattito anche nelle sedi lombarde.

“Non c’è dubbio che la posizione espressa su Bucha è stata del nazionale – scriveva la segretaria di Bologna, Anna Cocchi -, in un momento in cui non si sono ancora rinnovati gli organi e siamo in attesa di eleggere il presidente”.

Era stato poi lo stesso numero uno uscente dei partigiani Pagliarulo, proprio all’ANSA, a specificare la posizione dell’associazione ribadendo di “sapere chi è l’aggressore”. “Indagini indipendenti – disse – devono fare piena luce su quanto accaduto. I crimini di guerra devono essere puniti. Il presidente Putin, le autorità e l’esercito russo dovranno rispondere delle loro azioni”.

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