Statali: ok Cdm a nuovo contratto, innova lavoro Pa

Un ufficio pubblico: scartoffie sui tavoli e impiegati statali lavorando col computer
Un ufficio pubblico con impiegati statali lavorando col computer.

ROMA.  – Via libera dal consiglio dei ministri al contratto degli Statali e a quello della Difesa e Sicurezza. Presto 650 mila dipendenti pubblici – 225mila impiegati dei ministeri e delle altre funzioni centrali dello Stato e 430mila delle forze armate e dei servizi di polizia – vedranno scattare aumenti in busta paga.

Gli altri passaggi sono di fatto formalità. La Corte dei Conti dovrà dare l’approvazione definitiva e poi si passa alla firma finale del contratto e, se tutto procede speditamente, il salario sarà più pesante già da maggio e comprenderà anche gli arretrati.

Il contratto riguarda il triennio 2019-2021 e permetterà ai dipendenti di ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici e Cnel di trovare nei cedolini un aumento di 105 euro medi per 13 mesi. A questi si aggiungono 20 euro medi al mese, grazie alle risorse stanziate nella legge di bilancio per il 2022, a decorrere dal 1° gennaio, per finanziare il nuovo ordinamento professionale e il superamento dei limiti all’incremento dei Fondi risorse decentrate.

Agli Statali andranno anche 1.800 euro riconosciuti per gli arretrati di questo triennio. Non solo. Il nuovo contratto inaugura anche il nuovo sistema di classificazione del personale e prevede  novità sul lavoro a distanza non emergenziale. Lo smartworking sarà diviso tra lavoro agile (senza vincoli di orario e luogo) e lavoro da remoto (con vincoli di orario assimilati a quello del lavoro in ufficio). Per quest’ultimo caso, nei momenti di disconnessione il lavoratore non sarà tenuto a rispondere alle telefonate o a leggere le mail.

“Si compie il passo decisivo per il pieno rispetto degli impegni assunti tra Governo e sindacati nel Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale siglato a Palazzo Chigi”, ha sottolineato il ministro per la Pa, Renato Brunetta, spiegando che si dà “concreta attuazione alla milestone del Pnrr relativa alla riforma del pubblico impiego,prevedendo la revisione degli ordinamenti professionali e delle carriere, l’introduzione di una quarta area per i funzionari dedicata alle elevate professionalità e il potenziamento della formazione e dello sviluppo delle competenze”.

Per quanto riguarda gli addetti delle forze armate, l’accordo riconosce un aumento a regime di 128 euro medi lordi (comprese le competenze accessorie), con riferimento all’intero comparto. Il 4,26% in più sulla retribuzione media relativa del 2018, mentre l’incremento medio sul solo trattamento stipendiale è di circa 100 euro lordi. Il contratto prevede nuove indennità, tra cui quella per compensare il personale del settore cyber, che fronteggia gli attacchi informatici alle infrastrutture strategiche del Paese.

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