Clima: Copernicus, marzo 2022 il quinto più caldo registrato

In una foto di Greenpeace una colonia di pinguini al bordo di un ghiacciaio.
In una foto di Greenpeace una colonia di pinguini al bordo di un ghiacciaio. iEPA/Chrisia Aslund / Greenpeace

MILANO. – Sebbene marzo 2022 sia stato più freddo della media in Europa, a livello globale è stato il quinto mese di marzo più caldo mai registrato, con una temperatura di circa 0,4 gradi superiore alla media: l’Artico ha vissuto il quarto marzo più caldo documentato finora, mentre in Antartide sono stati battuti i record giornalieri di temperatura massima con la seconda più bassa estensione del ghiaccio marino in 44 anni di registrazioni satellitari.

Lo rende noto l’ultimo bollettino del Copernicus Climate Change Service (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con il finanziamento dell’Ue. Proprio nel Vecchio continente il mese appena concluso è stato il terzo marzo più freddo degli ultimi 10 anni, con una temperatura di 0,4 gradi sotto la media.

Il bollettino rileva però “un contrasto nelle anomalie di temperatura in Europa, con condizioni più calde della media a nord e condizioni più fredde della media a sud”, che si sono estese all’Africa settentrionale e in Russia. Condizioni di caldo anomalo sono state registrate in gran parte dell’Artico e dell’Antartico.

L’estensione del ghiaccio marino antartico è stata del 26% inferiore alla media 1991-2020, con ampie aree di concentrazione di ghiaccio marino inferiori alla media nei mari di Ross, Amundsen e Weddell settentrionale. L’estensione del ghiaccio marino artico è stata del 3% inferiore alla media, proseguendo nella tendenza di estensioni inferiori alla media, ma non particolarmente basse, osservata da luglio 2021.

Tutti i risultati riportati nel bollettino mensile di Copernicus sono basati su analisi generate da computer utilizzando miliardi di misurazioni da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche di tutto il mondo.