Golf, Woods rientra al Masters e promette: “Posso vincere”

Tiger Woods esulta al assicurarsi la vittoria del Masters di Augusta, USA. Immagine d'archivio.
Tiger Woods esulta al assicurarsi la vittoria del Masters di Augusta, USA. Immagine d'archivio. (ANSA))

ROMA.  – É l’ennesimo rientro, l’ultimo di una lunga serie. Probabilmente, il più difficile, ma anche il più atteso. Tiger Woods è pronto a tornare, ancora.

Venticinque anni dopo il suo primo trionfo al The Masters e a distanza di 14 mesi dal grave incidente d’auto in cui ha rischiato vita e carriera, il campione californiano dal 7 al 10 aprile ad Augusta (Georgia, Usa) sarà il protagonista più acclamato dell’ambito Major di golf.

Dove Woods non intende solo partecipare: “Posso vincere, lo voglio”, ha chiarito il californiano nel corso di una conferenza stampa all’Augusta National, in cui dopo giorni di rumors e attesa ha annunciato la partecipazione. “Al momento mi sento pronto per giocare, sono entusiasta – ha sottolineato – di come procede il mio recupero”.

É la chiusura di un cerchio. Dal Masters al Masters. Con il sorriso di Tiger che, al termine di settimane d’indiscrezioni, prove campo top secret, ha cancellato le smorfie di dolore dei giorni più cupi. Un anno e due mesi che devono essere stati eterni per un cannibale come lui. Ma adesso sono alle spalle.

Per Woods è un nuovo inizio, di una carriera costellata da trionfi, infortuni, scandali e operazioni. “The Big Cat” è infinito. Nel novembre 2020 il Masters è stato il suo ultimo torneo ufficiale giocato. Poi, sono arrivate due esibizioni (prima e dopo l’incidente) con il figlio al PNC Championship. E ora il fuoriclasse del green riparte proprio dal “torneo dei maestri”. Che ha già vinto cinque volte e che lo ha portato a rivelarsi al mondo un quarto di secolo fa.

Quando diventò il primo giocatore di colore non solo a indossare la “Green Jacket” ma a trionfare in un appuntamento del Grande Slam. Ha ispirato generazioni, infranto tabù. É caduto, ma s’è sempre rialzato. E i colleghi, da Patrick Cantlay a Webb Simpson, sono sicuri: “Può vincere per la sesta volta il torneo”. Solo Jack Nicklaus è riuscito a tagliare questo traguardo.

E a proposito, “L’Orso d’oro del golf” non sarà tra i protagonisti del “Par 3 Contest”, lo show che anticipa il The Masters. Ma l’82enne di Columbus, che è anche il più anziano vincitore del torneo sarà, insieme aGary Player – con l’aggiunta di Tom Watson – tra gli “honorary starter” della competizione. Che vedrà in campo anche due italiani: Francesco Molinari (che nel 2019 sfiorò l’impresa prima di cadere sull’ “Amen Corner” e spalancare le porte del trionfo proprio a Woods, con il torinese che si stanziò al quinto posto) e Guido Migliozzi.

Per il piemontese (che ha conosciuto il Masters nel 2006, da caddie al fianco del fratello Edoardo) sarà l’undicesima apparizione, mentre il vicentino è al debutto. Novantuno i concorrenti in gara (con tutti i migliori dieci al mondo), a difendere il titolo  sarà il giapponese Hideki Matsuyama che per la tradizionale “Cena dei campioni” ha optato per sushi, carne Wagyu, Black Cod con miso e torta con fragole e panna. “Sono onorato di essere il ‘defending Masters champion’ e farò di tutto per provare a vincere ancora”, le dichiarazioni di Matsuyama. Per gli esperti, Jon Rahm (numero 2 mondiale) è il favorito della vigilia. “Rivoglio la leadership”, ha spiegato, senza mezzi termini, lo spagnolo.

Anche se l’americano Scottie Scheffler (leader del world ranking da 10 giorni) è reduce da tre successi nelle ultime cinque gare. Tra i big c’è poi Rory McIlroy che, ancora una volta, punta a completare il Grande Slam. La corsa alla “Green Jacket” (il primo a indossarla fu Sam Snead nel 1949) è pronta a cominciare.

Con Woods che, dopo il rientro in campo, sogna ora l’ennesima impresa di una carriera da fenomeno, infinita.