Serie A: il Napoli mette pressione al Milan, l’Inter insegue

Hakan Calhanoglu festeggia con i tifosi dell'Inter il gol su rigore della vittoria sulla Juventus.
Hakan Calhanoglu festeggia con i tifosi dell'Inter il gol su rigore della vittoria sulla Juventus. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

ROMA. – Spalletti dà scacco matto a Gasperini senza il suo leader offensivo Osimhen, vendica con gli interessi la sconfitta dell’andata, aggancia il Milan in vetta dando pressione alla capolista che chiude il turno questa sera col Bologna, e grida forte al campionato che il suo Napoli è in piena corsa scudetto. L’Atalanta, sconfitta nettamente 3-1, abbandona le residue speranze di tornare competitiva per il quarto posto.

L’Inter espugna lo Stadium battendo la Juventus 1-0 con un rigore contestato realizzato da Calhanoglu allo scadere del primo tempo (prima Szczesny para il suo rigore, ma dopo analisi Var si ripete e il turco segna) e si mantiene in scia della coppia di testa con una gara sempre da recuperare.

Diventa incandescente anche la volata per l’Europa perché la Roma, al piccolo trotto, si prende con cinismo tre punti in casa di una Sampdoria volenterosa ma quasi mai pericolosa, e si porta al quinto posto in solitaria precedendo di due punti la Lazio, di tre l’Atalanta (che deve recuperare una gara) e di quattro la Fiorentina. I viola infatti tengono il passo senza strafare, regolando col minimo scarto l’Empoli, che non vince da 14 turni, grazie a un gol di Gonzalez.

Pesante rovescio del Cagliari di Mazzarri, cui non basta passare in vantaggio a Udine: dopo nove turni di astinenza Beto trascina alla riscossa i friulani con una tripletta che certifica la sua statura da attaccante di razza. Il 5-1 finale viene completato da Becao e da uno stupendo pallonetto di Molina.

Il Napoli dà una severa lezione all’Atalanta confermando che quest’anno i bergamaschi non hanno il furore agonistico delle ultime stagioni. I lombardi partono spediti, creano occasioni, ma il contropiede dei partenopei è letale. Il vantaggio è merito dell’intelligenza e dei riflessi di Mertens che, prima dell’impatto col portiere Musso, tocca il pallone procurandosi di mestiere il rigore.

Insigne, che ha sulla pelle ancora fresca la ferita dell’eliminazione azzurra dai mondiali, trasforma con una botta feroce e precisa. Ancora il capitano inventa su punizione un assist al bacio per Politano che alla mezz’ora mette un’ipoteca sul successo.

Nella ripresa l’ira nerazzurra porta al gol di testa di De Roon, poi, sempre in contropiede, Lozano serve Elmas che chiude i giochi. Nuova festa per lui, che aveva già gioito con la Macedonia contro l’Italia, ma soprattutto per Spalletti visto che i due incursori erano appena subentrati dalla panchina. Il Napoli, che ha un organico di prim’ordine, ha le carte in regola per sognare lo scudetto fino all’ultima giornata.

Poco spettacolo tra Sampdoria e Roma. I giallorossi, che incassano il decimo risultato utile consecutivo, hanno ancora la bocca buona per il derby e pensano ai prossimi quarti di Conference, per cui gestiscono con un gioco difensivo ormai collaudato e prendono progressivamente le misure del pimpante Sensi. Abraham è piuttosto in ombra anche perché ha pochi palloni giocabili, ma gli ospiti passano con una bella incursione Pellegrini-Zalewski su cui sviluppi Mkhitaryan segna su un rimpallo. La Samp prova a reagire con sgroppate di Candreva, un tiro di Caputo e poco più. Nella ripresa la Roma addormenta il gioco e si prende qualche rischio, ma neanche l’ingresso di Quagliarella produce risultati.

Molto battagliato il derby toscano: la Fiorentina crea tanto e merita il successo, pur tra tanti errori. L’Empoli protesta per un gol di Di Francesco annullato, per la prima ammonizione di Luperto, che poi sarà espulso per un fallo su Gonzalez. Appena resta in dieci l’Empoli subisce il vantaggio proprio dell’argentino e non riesce più a recuperare.

Il Cagliari viene travolto dall’Udinese e torna a sentirsi coinvolto nella lotta per la salvezza. E’ il quarto ko di fila per i sardi, con all’attivo il gol, bello ma illusorio, di Joao Pedro mentre le reti al passivo sono dieci. L’Udinese segna quando vuole e conquista dei punti che la collocano in una zona tranquilla del centroclassifica. Ottimo il lavoro del tecnico Cioffi, come quello della società. Beto, il portoghese che si ispira al suo modello Eto’o, acquistato in estate per dieci milioni, ha segnato 11 gol e sarà uno dei protagonisti del prossimo calciomercato.

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