Napoli sbanca Bergamo, il sogno scudetto continua

Così Lorenzo Insigne il primo dei tre gol inflitti dal Napoli all'Atalanta.
Così Lorenzo Insigne il primo dei tre gol inflitti dal Napoli all'Atalanta.. ANSA/PAOLO MAGNI

BERGAMO. – Un penalty guadagnato dal falso nueve Mertens alla prima azione pericolosa, sostenuta dal 2000 Zanoli all’esordio da titolare, e una girata al volo di Politano su punizione-scavino del rigorista Insigne. Sul campo di un’Atalanta dalla partenza a razzo ma imprecisa, al Napoli (3-1) basta un tempo costruito su difesa e ripartenze secche per guadagnarsi le palle inattive buone a ipotecare un bottino pieno da corsa allo scudetto, chiudendo lo score con Elmas in contropiede dopo la parziale riapertura di De Roon.

Napoli in vetta, agganciato il Milan atteso domani dal posticipo col Bologna. Se la prima svolta al match la dà l’uscita a valanga di Musso per il vantaggio dal dischetto a mezz’altezza a tiro del quarto d’ora, dopo quasi tre minuti di check e Var per l’arbitro Di Bello, il fallo di Palomino su Lobotka per lo schema al bacio del raddoppio a 10′ dall’intervallo, con soli 2′ di recupero nonostante le frequenti interruzioni, sembra mettere lo score in ghiaccio.

Il tutto, comunque, dopo un avvio stentato per il pressing alto di casa e le difficoltà di Koulibaly da centrale destro per l’assenza di Rahmani, squalificato come Osimhen. Ai bergamaschi difettano fase difensiva e soprattutto mira. Ospina è un gatto nell’intercettare la schiacciata di testa di Malinovskyi (7′) assistito da Zappacosta, poi tra 20′ e 27′ le due occasioni più grandi per acciuffarla, con Freuler a non chiudere a dovere il rasoterra sul cross di Hateboer spondato da Muriel e quest’ultimo a proporre il triangolo all’ucraino per un tiro alle stelle dal limite.

Se gli azzurri prima del bis replicano con la botta da fuori di Mario Rui sul passaggio in orizzontale di Anguissa chiamando il portiere argentino al tuffo plastico in presa (34′), verso l’intervallo Malinovskyi (42′) in asse col partner d’attacco supera Juan Jesus ma non la diagonale del portoghese: Scalvini, in campo per il risentimento alla regione laterale della coscia sinistra di Demiral, di testa non inquadra lo specchio sul corner susseguente di Koopmeiners.

Al 45′ il break di Koulibaly, figlio di un liscio dell’autore della scorrettezza decisiva per il 2-0, finisce in bocca a Musso. In avvio di secondo tempo Boga, subentrato all’olandese e inizialmente a destra in un 3-5-2 mutevole in 3-4-3, di testa e poi di sinistro, manca la porta sul traversone di Zappaocosta (4′) e l’apertura di Freuler (6′).

De Roon accorcia staccando imperiosamente con la fronte accarezzata a rientrare da Miranchuk (13′), poi le noie alla spalla sinistra di Djimsiti provocano l’ingresso di Maehle, mentre Spalletti passa ai tre centrocampisti con Ruiz per Zielinski e Lozano largo per il capitano limitandosi a contenere le sfuriate atalantine.

Sfociate nel tentativo alle stelle dell’aspirante doppiettista nel triangolo con il suo precedente assistman russo e nel destro a giro di seconda di Boga per la staccata spettacolare di Ospina dall’incrocio dopo un cross di Muriel liberato di fronte dal centrale camerunense (32′). A metterci il sigillo ci pensa il macedone, servito dal messicano dalla destra dopo il contropiede lanciato dallo stesso Koulibaly, a 9′ dal 90′.

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