Caritas: “A Roma una persona su quattro vive in disagio economico”

La preparazione dei pacchi alla Caritas della parrocchia di San Filippo Neri alla Pineta Sacchetti, Roma
La preparazione dei pacchi alla Caritas della parrocchia di San Filippo Neri alla Pineta Sacchetti, Roma, 30 marzo 2020. ANSA/MANUELA TULLI

ROMA. – Quasi una persona su quattro a Roma vive in uno stato di “disagio economico”: il 10,3% è in “grave deprivazione materiale”, il 14,1% è a rischio povertà, il 6% “arriva con fatica a fine mese”. Poi ci sono la “trappola della precarietà” (per il 21%) e il lavoro povero, le difficoltà abitative e l’abbandono scolastico che torna a crescere (al 9,6%) dopo essere stato in calo per qualche anno.

Il rapporto Caritas, dal titolo emblematico “False Ripartenze?”, fotografa le ferite della pandemia, per alcuni più profonde che per altri. Diversi indicatori sono peggiori rispetto alla media italiana o di altre grandi città. E si allarga la forbice delle disparità.

Secondo i dati Istat, nel 2020 in Italia si sono raggiunti i livelli di povertà assoluta più elevati degli ultimi 15 anni. La situazione in alcune zone d’Italia è più cupa. Ad esempio, a Roma il 10,3% della popolazione dichiara di vivere in condizione di grave deprivazione, una percentuale di 3 punti superiore alla media nazionale (che è di 7,4%). O ancora, il lavoro mal retribuito: a Roma il 13,5% ha uno stipendio inferiore ai 2/3 di quello della maggioranza dei lavoratori, mentre a Milano il fenomeno riguarda il 12,5% e a Torino il 8,1%.

Nella Capitale dalle forti disuguaglianze si allarga la forbice tra una maggioranza relativa del 41,1% dei cittadini che presenta un reddito pari o inferiore a 15mila euro e quel 2,4% di cittadini che detiene un reddito superiore ai 100mila euro, pari al 18% del reddito totale.

Una situazione che emerge con tutta evidenza nella geografia cittadina: nel VI Municipio il reddito medio annuo è 17.460 euro, in quello del centro cittadino è di 39mila. Il divario economico è anche generazionale: i più “ricchi” sono over 60. Nell’arco di 18 mesi, dal gennaio 2020 alla metà del 2021, i 184 Centri di ascolto parrocchiali hanno registrato 11.223 nuovi iscritti, persone che si sono presentate per la prima volta ad un centro Caritas. Soprattutto donne: il 64% del totale, il 45,8% con cittadinanza italiana e il restante 54,2% di nazionalità straniera.

Nelle tre mense Caritas sono stati distribuiti 553.074 pasti, per un totale di persone assistite, nei centri d’accoglienza sono state ospitate 2.070 persone. La fotografia del rapporto, ha spiegato il direttore della Caritas diocesana Giustino Trincia, è quella di una città “in bilico tra la tentazione di ripiegarsi sulle profonde ferite inferte dalla pandemia e la volontà di cogliere le notevoli opportunità offerte dal Pnrr, dal prossimo Giubileo del 2025 e dalla possibile assegnazione a Roma Capitale dell’Expo 2030”.

A questo proposito, il sindaco Roberto Gualtieri, ha promesso strutture di assistenza per i più poveri tra le opere per il Giubileo 2025. “Purtroppo – ha commentato Gualtieri – le misure straordinarie prese durante la pandemia hanno ridotto l’impatto ma non hanno impedito che le categorie più fragili ricevessero un ulteriore colpo, si è creato un elemento di precarietà lavorativa e abitativa molto significativa”.

(di Melania Di Giacomo/ANSA)

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