Segnali di vita sul pianeta Italia, Turchia battuta 3-2

Bryan Cristante (C) festeggia con i compagni il gol del pareggio con la Turchía. ANSA/ EPA/ERDEM SAHIN

ROMA. – E’ l’Italia della ripartenza, della vittoria che ormai non serve più, di Mancini che prosegue e dell’amaro in bocca che resta. Si rivedono segnali di vita sul pianeta Italia, gli azzurri zittiscono il pubblico dello stadio Konya, parte del quale prima dell’inizio aveva fischiato l’inno di Mameli, ma l’enorme delusione per la mancata qualificazione ai Mondiali in Qatar resta nonostante il successo (2-3) in terra turca, di buon auspicio per questa nazionale che deve risollevarsi e che sarà rifondata.

E i rimpianti aumentano se si pensa a quanto fatto questa sera da un paio di ragazzi, come Tonali e Raspadori (autore di una doppietta), che con un po’ più di coraggio il ct avrebbe potuto far giocare dall’inizio anche giovedì scorso a Palermo, e magari contro la Macedonia del Nord sarebbe finita diversamente, e questa sera gli azzurri avrebbero sfidato Ronaldo e soci invece che Cengiz Under e gli altri con la mezzaluna sulla maglia.

Ma ormai non serve piangere sul latte versato, anche se Raspadori avrebbe potuto essere la versione aggiornata e forse altrettanto efficace, del Paolo Rossi messo dentro a sorpresa ad Argentina ’78. L’Italia che non segnava più, e per questo ha mancato il Mondiale per la seconda volta di seguito, ha ritrovato la via del gol con il ragazzo che nel Sassuolo spesso gioca da esterno, lasciando spazio al centro a quello Scamacca oggi suo compagno di reparto anche in azzurro, e che si è battuto come un leone contro una difesa turca che gli ha riservato attenzioni particolari, un paio di volte un po’ troppo dure.

Così alla fine l’Italia ha inflitto alla Turchia la seconda sconfitta della gestione Kuntz, e non rimane che sperare in un futuro migliore e nel riscatto, almeno parziale, visto che ai giocatori di Mancini le sfide stimolanti non mancheranno nei prossimi mesi. Basti pensare all’Intercontinentale con l’Argentina a Wembley (dovrebbe essere l’addio di Chiellini, positivo e d’esempio agli altri anche oggi), ai confronti di Nations League con la Germania e a quello con l’Inghilterra, rivincita della finale di Euro 2020.

Nota negativa della serata è stato uno Zaniolo che ha giocato un tempo defilato sulla destra del tridente offensivo. Ha cercato di saltare l’uomo, ha messo in mezzo un paio di palloni ma dopo il primo tempo è rimasto negli spogliatoi sostituito da quello Zaccagni che ha preso il posto del romanista anche nel cuore della influencer Chiara Nasti.

Errore da sottolineare con la matita rossa è stata anche la papera di Donnarumma che, al 4′, ha permesso alla Turchia di passare in vantaggio con Cengiz Under, rinato a Marsiglia e oggi uno dei migliori dei suoi. Va detto però che l’ex portiere del Milan ha poi compiuto un paio di interventi salva-risultato, ma rimane l’impressione che non sia tranquillo dopo l’errore che è costato al Psg l’eliminazione dalla Champions, come dimostra oggi anche un errore su rinvio che stava per regalare un altro gol ai turchi. Forse, se non è sereno, sarebbe il caso di non dargli fiducia a prescindere.

Dopo i primi 25′ in cui il gioco lo ha in mano la Turchia, l’Italia prende il pallino e pareggia al 35′: c’è una punizione battuta da Biraghi dalla sinistra Cristante si inserisce alla perfezione smarcandosi sul primo palo e batte Bayindir con un preciso colpo di testa.

Quattro minuti dopo c’è il ribaltone, frutto di un intercetto di Tonali dopo un rinvio sbagliato del portiere turco e di un guizzo di Raspadori, che segna con una conclusione forte e precisa. Terzo gol al 71′ per un cross di De Sciglio su cui Biraghi interviene di testa per l’assist vincente per Raspadori. A 7′ dalla fine secondo gol turco con Dursun e con Donnarumma incerto anche questa volta. Come a dire che è lui il simbolo di questa Italia ancora frastornata.

(di Alessandro Castellani/ANSA)

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