Presidente Mattarella: “La giustizia è condizione essenziale per il successo del Pnrr”

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Primo Presidente della Cassazione, Pietro Curzio (D), in Cassazione durante la cerimonia per l'apertura dell'anno giudiziario 2021, Roma, 29 gennaio 2021.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Primo Presidente della Cassazione, Pietro Curzio (D), in Cassazione durante la cerimonia per l'apertura dell'anno giudiziario 2021, Roma, 29 gennaio 2021. (Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

ROMA. – “L’amministrazione della giustizia, efficace e tempestiva, è una condizione essenziale per il successo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”: nel momento in cui occorre mettere a regime le riforme, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiede la collaborazione di tutti.

“Siamo nella fase in cui troveranno piena applicazione le riforme approvate dal Parlamento nell’anno appena concluso” – scrive in un messaggio rivolto al mondo dell’avvocatura, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del Consiglio nazionale forense – e occorre “concentrare gli sforzi sui traguardi comuni da raggiungere”.

C’è da finalizzare le riforme approvate, che fanno da cornice al Pnrr, con una road map che arriva fino a metà maggio. Le riforme del penale e del civile sono alla fase dei decreti delegati, ha spiegato la ministra della Giustizia Marta Cartabia, intervenendo alla cerimonia del Cnf: “i vari gruppi di lavoro per il processo penale presenteranno entro il 10 maggio uno schema di decreti legislativi. Ed entro il 15 maggio si concluderanno i lavori per l’attuazione della delega civile”.

Per Cartabia “l’impegno fondamentale” è arrivare a un sistema che offra risposte “più efficaci e tempestive ai cittadini”, ha detto facendo eco proprio alle parole del Capo dello Stato. Cartabia tiene a sottolineare come la tempestività non sia un concetto contrapposto alla qualità. E cita un passaggio di una recente sentenza della Corte Costituzionale, secondo la quale la veloce definizione dei contenziosi non risponde a una logica di “efficientismo giudiziario” ma risponde “un preciso dovere costituzionale”.

L’esortazione del Capo dello Stato sulla giustizia arriva mentre la maggioranza è alle prese con una difficile mediazione sulla Csm. “Una riforma necessaria e improcrastinabile”, per la Guardasigilli: “Siamo impegnati in un’opera di cesello”, ha assicurato, “attraverso un confronto serrato con le forze politiche, per arrivare ad un accordo su un testo condiviso il prima possibile”.

Ha incontrato mercoledì i capigruppo di maggioranza per un confronto sui 250 emendamenti depositati. E li incontrerà nuovamente lunedì, di ritorno da Bruxelles, per sciogliere i nodi, in particolare riguardo al sistema elettorale per i membri togati. La ministra ha ricordato gli applausi di tutto l’emiciclo quando il Presidente della Repubblica, nel suo discorso di insediamento rivolto alle Camere, ha sollecitato l’urgenza di questa riforma. Interpretati come un impegno a trovare un accordo.

La riforma è “un passaggio obbligato” anche secondo il vicepresidente del Csm, David Ermini, e “deve accompagnarsi da parte della magistratura e dell’associazionismo giudiziario a una seria riflessione sul proprio ruolo e a un profondo rinnovamento culturale e morale”. Da anni, ha detto Ermini, la giustizia è “in condizioni di grande fragilità” ed è necessario l’impegno di tutti.

(di Melania Di Giacomo/ANSA)

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