Giotto e non solo, con i Lincei negli occhi di Dante

In mostra l'arte che ispirò Dante.
In mostra l'arte che ispirò Dante. (ANSA)

ROMA. – Il pannello di una vetrata realizzata su disegno di Giotto, con l’azzurro intenso del cielo che spicca in contrasto con la lunga barba bianca e il mantello rosso di Aronne, una Madonna col Bambino di Cimabue, le pagine meravigliosamente miniate del Breviario di Filippo il Bello o quelle piene di fascino di un Antifoniario miniato della seconda metà del XIII secolo, persino una tavoletta di cera come quelle sulle quali Dante racconta di essersi esercitato nel disegno.

Allestita nella Palazzina dell’Auditorio a Villa Farnesina, una piccola preziosa mostra ricostruisce da domani e fino al 25 giugno l’analogon figurativo dell’opera dantesca, con un viaggio tra i capolavori d’arte, ma anche gli oggetti, persino le monete, che l’autore della Commedia aveva sotto gli occhi e che ci possono consentire in qualche modo di entrare nella sua testa, una sorta di “figurazioni dantesche” come scrisse già nel 1965 Roberto Longhi, oggi citato dai curatori, che consente al visitatore di rivivere i ricordi figurativi di Dante.

“In tutto una cinquantina di pezzi, alcuni dei quali quasi mai esposti”, sottolinea Maria Luisa Meneghetti, che ha curato l’iniziativa insieme con Alessio Monciatti e Stefano Resconi. E complice il Dantedì, che ricorre proprio il 25 marzo, ma anche la chiusura delle celebrazioni per i settecento anni dalla morte, l’occasione ai Lincei raddoppia con un’altra affascinante esposizione – allestita al primo piano del fastoso palazzo che ospita l’Accademia – che accende i riflettori sull’eco che la Divina Commedia ha avuto nei secoli, dai commenti dei contemporanei fino a ai giorni nostri, dagli scritti di Boccaccio a quelli di Galileo fino al teatro ottocentesco e poi i film e persino i fumetti, da Belzebù a Topolino passando per il delizioso Cattivik creato da Bonvi e disegnato da Silver.

Mentre una sezione di neuro scienza permette ai più curiosi di monitorare le reazioni del proprio cervello alla lettura dei versi danteschi. Dante è “più che mai attuale e vivo”, commenta il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che partecipa alla presentazione insieme con il presidente dei Lincei Roberto Antonelli.

“Con i suoi valori universali, riesce a parlarci in momenti difficili come quelli che stiamo vivendo”, gli fa eco il ministro della cultura Franceschini, ricordando le centinaia di occasioni che animeranno domani nel segno di Dante decine di città italiane. Inserito in un più ampio “trittico”, che ha previsto un complesso di iniziative per Raffaello, Leonardo e Dante (Il primo poi limitato dalla pandemia) il progetto dei Lincei si distingue del resto per la profondità della riflessione e il grande lavoro di ricerca-in alcuni casi pure di restauro delle opere- che ha accompagnato la costruzione di questi percorsi, realizzati, come ricorda pure il presidente emerito Alberto Quadrio Curzio, anche grazie ad un cospicuo contributo arrivato da Intesa San Paolo.

“Abbiamo approfondito due aspetti che interessano la formazione ma anche il senso di Dante oggi”, spiega Antonelli, sottolineando il paradosso del poeta fiorentino, “così profondamente medievale e nello stesso tempo attuale”, tanto da essere avvertito come tale ancora oggi dagli studenti dei suoi corsi. “Uno di loro una volta è arrivato a dire che Dante è come lo yogurth, vivo dentro”, scherza il presidente dei Lincei.

Ecco quindi che il percorso tra i manoscritti, i libri a stampa, i film, le recite e pure i fumetti dedicati al poema diventa un viaggio nella memoria e nelle letture della Commedia attraverso i secoli, così come quello centrato sull’arte che si apre nella palazzina adiacente alla splendida villa Farnesina, trascina il visitatore in un tuffo anche emotivo e sensoriale attraverso le tappe figurative più significative del poema che da tanti secoli continua a colpire nel segno, ad aprire interrogativi, ad evocare suggestioni, ad arrivare dritto al cuore di chi legge. Sorprese e scoperte, ancora una volta, sono assicurate.

(di Silvia Lambertucci/ANSA)

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