Ucraina: appello su Science: “Non emarginare gli scienziati russi”

La copertina di una edizione della rivista scientifica Science.
La copertina di una edizione della rivista scientifica Science.

ROMA. – E’ giusto sanzionare e interrompere le relazioni con le istituzioni russe ma non bisogna emarginare tutti gli scienziati russi per le azioni del loro governo. E’ l’appello pubblicato su Science da 5 ricercatori – 3 americani, un britannico e un canadese – in cui si invita a distinguere fra le istituzioni di ricerca russe e i singoli studiosi e aggiunge che l’interruzione con tutto il mondo scientifico russo potrebbe avere ripercussioni su tutta la scienza.

“La guerra brutale e non provocata del presidente russo Vladimir Putin contro l’Ucraina – spiega la lettera – merita tutto il disprezzo che ha ricevuto”, tuttavia, l’efficacia e l’obiettivo delle sanzioni richiede alcune riflessioni, spiegano i 5 ricercatori guidati dall’esperto di scienze e politiche ambientali John Holdren, dell’università di Harvard e fino al 2017 direttore dell’Ufficio di politiche della scienza e tecnologia della Casa Bianca.

I firmatari si esprimono a favore del sostegno per gli scienziati ucraini, ad esempio le misure che prevedono dei visti speciali, e alle sanzioni contro le istituzioni ma esortano a non tagliare le collaborazioni con tutti gli scienziati russi perché “rappresenterebbe una grave battuta d’arresto per una varietà di interessi e valori occidentali e globali”.

Sono migliaia i ricercatori e studenti russi che vivono e lavorano in occidente e molti hanno criticato pubblicamente il governo russo o firmato denunce contro l’invasione ucraina. “Sicuramente questi russi – si legge – non dovrebbero essere messi insieme ai leader dello stato russo. Piuttosto, dovrebbero essere presi provvedimenti umanitari per garantire che, alla scadenza dei loro visti e passaporti, non siano rimpatriati con la forza per affrontare non solo l’isolamento dai loro colleghi occidentali ma anche, molto probabilmente, la persecuzione”.

Le decisioni prese oggi – conclude la lettera – avranno conseguenze nel lungo periodo ed è necessario soppesarle con attenzione per evitare che producano poi effetti indesiderati sugli interessi e i valori occidentali.