Messico: uccisa a Tijuana attivista diritti umani indigeni

La commissione di diritti umani in Messico.

CITTA DEL MESSICO.  – L’attivista ed avvocato messicana Patricia Susana Rivera Reyes, specializzata nella difesa dei diritti delle comunità indigene della Baja California, è stata uccisa con un colpo d’arma da fuoco alla testa sabato notte Tijuana. Lo riferisce il quotidiano La Jornada.

Rivera Reyes, 59 anni, è stata uccisa, secondo i primi risultati delle indagini, da tre uomini che hanno fatto irruzione nella sua residenza del quartiere Terrazas de la Presa durante una presunta rapina a mano armata.

Attivo consulente della Procura per i diritti umani della Baja California, si era laureata in legge nell’università locale Uabc, specializzandosi nel diritto internazionale legato ai diritti umani a Madrid, in Spagna.

La notizia dell’assassinio di Rivera Reyes ha gettato nello sgomento la comunità degli attivisti di Tijuana. “Sono sotto shock”, ha dichiarato Diana Boudica che ha condiviso con la vittima molte campagne. “Non può essere – si è lamentata – fare questo ad un difensore dei diritti umani, attivista, accademica, ad una caro, adesso basta!”.

Da parte sua la leader indigena Cucapah, Mónica González Portillo, ha definito a nome del Consiglio nazionale per la prevenzione della discriminazione (Conapred) “una grande perdita” l’uccisione della donna.

Tijuana è una delle città più violente del Messico. Dall’inizio dell’anno sono state uccise 355 persone, di cui 92 in marzo e otto nelle ultime 24 ore.

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