Guerra Ucraina: S&P taglia rating debito russo. Kiev: “Colpiti scuole e asili”

Una casa distrutta dai bombardamenti russi a Kiev.
Una casa distrutta dai bombardamenti russi a Kiev. (Photo by Sergei SUPINSKY / AFP)

ROMA – In attesa che la diplomazia faccia sentire più forte la sua voce, in Ucraina si continua a combattere. Secondo il ministero della Difesa russo sarebbero in corso scontri a Mariupol. E si tratterebbe di “un’operazione congiunta dell’esercito russo con le milizie filorusse dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, nel Donbass”.

Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, parla di nuovi bombardamenti che avrebbero colpito “case, scuole e asili”. E a Leopoli tre forti esplosioni sono state sentite nell’area dell’aeroporto, con una densa nuvola di fumo si è vista alzare da quella zona che si trova a poco più di 6 km dal centro della città.

Forte la condanna dell’Europa e dei Paesi del blocco occidentale. Il rating del debito russo in valuta estera a lungo termine viene declassato da S&P da CCC- a CC. Così come il rating del debito in valuta locale a lungo termine che passa a CC da CCC-.

Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, definisce “agghiacciante” il comunicato dell’Oms che parla di 40 presidi sanitari ucraini colpiti e annuncia che in Ucraina dei circa 2.000 italiani presenti all’inizio della guerra ne sono rimasti 326. La Gran Bretagna, che definisce “minimi” i progressi delle forze russe nel teatro di guerra ucraino, revoca con “effetto immediato” la licenza per trasmettere nel Regno Unito all’emittente televisiva Rt, sovvenzionata dal Cremlino.

L’Australia amplia le sanzioni contro la Russia mettendo nel mirino altre 11 “fra banche ed entità governative”, oltre agli oligarchi Oleg Deripaska e Viktor Vekselberg. Le banche da sanzionare, spiega la ministra degli Esteri, Marise Payne, tra cui Sberbank e Vtb, “rappresentano l’80% di tutte le attività bancarie in Russia”. L’Australia aveva già sanzionato 41 oligarchi e alcuni dei loro parenti stretti.

Oggi si attende la telefonata tra il presidente cinese Xi Jinping e quello Usa Joe Biden, ma il ‘Global Times’, citando in forma anonima un alto funzionario cinese, avverte che la Cina non accetterà “mai la minaccia e la coercizione degli Usa: se le misure adottate dalla parte statunitense dovessero danneggiare i legittimi interessi della Cina e i legittimi diritti e interessi delle società e degli individui cinesi, Pechino non starà a guardare e risponderà con forza”.

Intanto, la Russia avverte i Paesi europei che, dallo stop alla cooperazione da loro deciso dopo l’invasione russa, perderanno “500 miliardi”. “Teste calde spingono i paesi Ue a interrompere qualunque cooperazione economica con la Russia. Questo si tradurrà in una perdita di almeno circa 500 miliardi di euro per l’Ue”, dice il capo della Camera di commercio e dell’industria Russa Sergey Katyrin, secondo il quale “la cosa più ragionevole in questo momento difficile è mantenere il nocciolo duro delle relazioni d’affari e umane”.

Ma non tutte le misure anti-russe vanno in porto. Il gestore di 800 negozi Burger King in Russia “rifiuta” di chiuderli. E ‘Restaurant Brands International’, la holding proprietaria della catena di fast food Burger King, spiega di avere difficoltà nel lasciare il mercato russo a causa di contratti “complicati”.

Google, intanto, annuncia di aver scoperto “un intermediario finanziario” per gli hacker russi. Secondo il team sicurezza ‘Threat Analysis Group’ dell’azienda americana, il gruppo scoperto si chiama Exotic Lily e funge “da varco iniziale, trovando organizzazioni vulnerabili e vendendo l’accesso alle loro reti al miglior offerente”.

Sul fronte interno, Putin presenta alla Duma Elvira Nabiulina come candidato per la nomina alla carica di presidente della Banca centrale russa.

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