Ue accusa Gb: gli ucraini respinti alla frontiera

Adulti e bambini ucraini attraversano il confine tra l'Ucraina e la Moldova sotto una forte nevicata.
Adulti e bambini ucraini attraversano il confine tra l'Ucraina e la Moldova sotto una forte nevicata. ANSA / CIRO FUSCO

BRUXELLES.  – L’emergenza profughi in fuga dall’Ucraina torna a creare tensioni tra Londra e Bruxelles, sollevando nuove critiche sul modo in cui il Regno Uniti sta gestendo la crisi dei rifugiati.

In un’informativa al Parlamento europeo, la Commissaria Ue agli Affari Interni, Ylva Johansson, ha riferito di “problemi con gli ucraini che cercano di andaré in Regno Unito” ma, una volta arrivati a Calais, “non riescono a salire sui treni perché serve un visto” per entrare nel Paese e “devono tornare a Parigi per richiederlo”.

Nei giorni scorsi, Londra è finita nel mirino delle critiche per non aver esentato i profughi provenienti dall’Ucraina dall’obbligo del visto, a differenza di quanto disposto dall’Ue. Una decisione che ha rallentato l’afflusso dei rifugiati nel Paese: finora dei circa tre milioni di persone scappate dall’Ucraina, solo 5.500 hanno ottenuto il visto per entrare nel Regno Unito a fronte di circa 20mila domande presentate.

Nessun dietrofront del premier britannico, Boris Johnson, che ha continuato a difendere il piano di accoglienza, sostenendo la scorsa settimana che il Paese è “assolutamente determinato ad essere il più generoso possibile”. Una versione che stride con le parole di Johansson che ha chiesto a più riprese e senza successo alla ministra degli Interni britannica, Priti Patel, di inviare dei funzionari a Calais per accelerare il rilascio dei visti.

Intanto l’Ue, che accelera sull’attuazione della direttiva per la protezione temporanea di profughi, adottata finora da 21 Stati membri, è tornata a lanciare l’allarme sul rischio di tratta di esseri umani e di sfruttamento per donne e minori che scappano dall’Ucraina. “Tanti minori non accompagnati sono entrati nell’Ue e abbiamo segnalazioni di donne e bambini scomparsi di cui non si ha traccia”, ha raccontato Johansson.

Per questo motivo nei giorni scorsi Bruxelles aveva attivato una rete di coordinatori anti-tratta tra gli Stati membri ma, ha avvertito la commissaria, occorre “fare di più per allertare le forze dell’ordine affinché si attivino anche per le false adozioni di orfani, bambini cioè che potrebbero finire in adozione forzata”.

Nonostante il rallentamento degli arrivi registrato nei giorni scorsi, ci si attende una nuova andata di profughi, anche tenuto conto che sono 13 milioni le persone in Ucraina colpite a vario titolo dalla guerra e di queste 2 milioni sono sfollate all’interno del Paese.

(di Alessandra Briganti/ANSA).