Ucraina: incinta fugge da guerra, bimba nasce in Puglia

Profughi in fuga dal Lato ucraino del confine con la Polonia
Profughi in fuga dal Lato ucraino del confine con la Polonia,14 Marzo 2022/ANSA/ Laurence Fig‡ Talamanca

BARI. – I bunker di Mariupol, dove i bombardamenti russi si fanno sempre più feroci, non sono un posto adatto per proteggere i suoi due figli e neppure per partorire la sua terza bambina. Per questo Nastya, 34 anni, incinta al nono mese, ha deciso di fuggire dall’Ucraina e cercare riparo in Italia. Qui è stata accolta e ha trovato casa in Puglia dove ha dato alla luce la piccola Anna, poco più di tre chili e “un grande segno di speranza”.

E’ così che decine di cittadini la definiscono sui social esprimendo la loro “gioia” per la “bella notizia”. “Benvenuta nella terra della pace” è il messaggio più frequente. Anna è nata nell’ospedale di Martina Franca (Taranto). Ad accompagnarla è stato Walter Trento, la stessa persona che è andata a prenderla al confine con la Polonia con il suo pulmino per portarla a Cisternino (Brindisi) dove da giorni ospita, nei suoi trulli, chi fugge dalla guerra. Walter è sposato con una donna ucraina e cerca in ogni modo di aiutare i profughi, anche portando loro gli aiuti di cui hanno bisogno.

Anna è la terza figlia di Nastya e Severen ma il suo papà non potrà abbracciarla per ora. E’ rimasto a combattere per difendere la sua terra dagli invasori. Hanno invece già potuto circondarla con il loro affetto il fratellino Ivan, sette anni, e la sorellina Maria che ieri ha festeggiato il suo sesto compleanno e il primo giorno di scuola in Italia. Mano a mano che i giorni passano una nuova normalità e nuove emozioni positive prendono il posto della paura.

“L’Italia, la Puglia e Cisternino – assicura il sindaco Lorenzo Perrini – proveranno a darvi tutto quanto umanamente possibile per farvi sentire a casa”. Sin dal suo arrivo Nastya è stata monitorata dall’equipe del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale tarantino, diretto da Raffaele Tinelli.

“Sta benissimo, è giovane e ha partorito in maniera naturale ma è triste – spiega Tinelli – Per lei è un momento drammatico, il marito è ancora lì. L’idea di partorire in un teatro di guerra è drammatica e così è venuta qui. Tutto quello che possiamo fare, per questa gente: sarà il nostro imperativo categorico”.

“A questa giovane donna e alla sua bimba – sottolinea il direttore generale dell’Asl di Taranto Gregorio Colacicco – giungano i miei migliori auguri. La vita non si ferma, neanche davanti all’orrore della guerra ed è così che, prepotente, una bimba appena nata può, per un momento, rischiarare il buio delle notizie di morte. Questo è un messaggio di speranza”.

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