Italia-Santa Sede: domani incontro Patti Lateranensi, focus su Ucraina

Il Presidente Sergio Mattarella con con S.Em. Rev.ma il Cardinale Pietro Parolin Segretario di Stato,visita la mostra “Contemporanei a Palazzo Borr
Roma, 02/03/2021: Il Presidente Sergio Mattarella con con S.Em. Rev.ma il Cardinale Pietro Parolin Segretario di Stato,visita la mostra “Contemporanei a Palazzo Borromeo” (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

CITTÀ DEL VATICANO. – Sarà l’Ucraina al centro delle preoccupazioni e del confronto tra Italia e Santa Sede, domani pomeriggio a Palazzo Borromeo. Nell’anniversario dei Patti lateranensi ogni anno si tiene la riunione bilaterale per verificare i dossier aperti. Ma è inevitabile che il conflitto nel cuore dell’Europa sarà domani il tema centrale. Sull’Ucraina è tornato a parlare oggi il Papa.

“Diverse guerre regionali e specialmente la guerra in corso in Ucraina dimostrano che chi governa le sorti dei popoli non ha ancora recepito la lezione delle tragedie del XX secolo”, ha detto nell’udienza all’Unione industriali del Lazio. Per il Papa, “tenendo l’obiettivo puntato sul bene comune, risulta necessario che la politica e l’economia, in costante dialogo tra loro, si pongano decisamente al servizio della vita, la vita umana e la vita del creato”, “non al servizio della non vita e della morte come purtroppo succede a volte”.

Domani dunque l’incontro tra le più alte cariche dello Stato italiano, a partire dal Presidente Sergio Mattarella e il premier Mario Draghi, e i rappresentanti della Santa Sede, con il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, e della Conferenza episcopale italiana, rappresentata dal cardinale presidente Gualtiero Bassetti.

L’incontro sarà ospitato per la prima volta dall’ambasciatore Francesco Di Nitto che si è insediato a Palazzo Borromeo da qualche settimana. La situazione dell’Italia ancora alle prese con la pandemia, il delicato dossier sul fine vita, l’accoglienza e l’integrazione dei migranti nonché le questioni legate all’educazione e alla scuola cattolica.

Erano queste, fino ad un paio di settimane fa, le priorità sulle quali stavano lavorando gli ‘sherpa’ in vista dell’incontro annuale. Un’agenda che ora è totalmente stravolta dall’aggressione della Russia contro l’Ucraina. La Santa Sede ha messo subito in campo la sua diplomazia e si è offerta per mediare, anche se la questione è complessa e, come detto dallo stesso Parolin, “è difficile trovare degli spazi”.

Anche l’Italia spera in un negoziato anche se al momento le risposte, concordate in Europa, sono state le sanzioni e l’invio delle armi. Una scelta, quest’ultima, che non ha trovato un plauso nelle stanze vaticane. E’ verosimile che domani l’attenzione sia rivolta principalmente al dossier profughi. Sono già 35mila gli ucraini, quasi esclusivamente donne e bambini, che hanno raggiunto già l’Italia ma il numero è destinato ad aumentare nei prossimi giorni. Per loro è partita la macchina dell’accoglienza che però dovrà tradursi, se il conflitto durerà, come sembra, a lungo, in integrazione.

(di Manuela Tulli/ANSA)