Serie A: Milan scatto scudetto, Juve blinda il quarto posto

Scontro tra Pierre Kalulu e Piotr Zielinskisotto lo sguardo attento di mister Pioli
Scontro tra Pierre Kalulu e Piotr Zielinski sotto lo sguardo attento di mister Pioli. ANSA / CESARE ABBATE

ROMA. – E’ del Milan lo scatto scudetto, dopo giornate di empasse che hanno rimescolato le carte della corsa al titolo. Al Maradona la squadra di Pioli vince con un gol di Giroud, e rispondendo alla goleada nerazzurra di venerdì si porta a +2 sull’Inter (che deve recuperare col Bologna) in testa al campionato.

Sorride anche la Juve che stringe i denti, attinge alla sua ricca panchina e regola di giustezza lo Spezia per blindare il quarto posto e mettere pressione alle milanesi e al Napoli. Allegri guarda indietro con un ghigno soddisfatto: +6 sull’Atalanta (che deve recuperare una gara) e sulla Roma, +7 sulla Lazio. Ma anche -5 dall’Inter e -7 dal primo posto. E’ l’ottava vittoria ‘a corto muso’ di Allegri in serie A, 11/a in stagione, ma il tecnico bianconero mantiene i fari spenti (“lo scudetto è argomento chiuso”).

A ridosso delle big si gioca un campionato parallelo per insidiare il settimo posto che porta all’Europa. A Fiorentina e Verona, che si sono annullate con un pari che rimanda i responsi, si aggiunge il Sassuolo champagne di Dionisi che travolge 4-1 il Venezia in una gara scoppiettante che inguaia i veneti. Fa ancora harakiri il Genoa che sbatte sul muro dell’Empoli, non vince in casa da dieci mesi. Il nuovo tecnico Blessin si conferma mister x: in sei gare è imbattuto ma non ha mai vinto, e così la salvezza evapora.

Nel posticipo del Maradona, lo ‘spareggio’ scudetto sorride al Milan. Ibra è ancora in panchina, Giroud guida l’attacco e ringrazia Pioli col gol vittoria a inizio della ripresa. La marcatura del francese sblocca una partita dai ritmi molto intensi ma per 45′ con pochi pericoli per i portieri: è un gol di astuzia, con un pizzico di fortuna, probabilmente quel che servirà per spuntarla nella corsa scudetto sempre più incerta. Per Spalletti è uno scivolone che pesa: la personalità non è mancata, le giocate nei metri finali sì.

La Juve continua il suo percorso netto inanellando il 19/o risultato utile consecutivo contro uno Spezia al quarto ko di fila. Le assenze plurime non spaventano il gruppo bianconero che punta sulla verve di Cuadrado, le geometrie di Locatelli. Vlahovic è costretto agli straordinari anche per il nuovo infortunio di Dybala. A sbloccare la gara è un rinvio sballato di Provedel, che innesca una giocata veloce e ficcante di Locatelli e apertura per il libero Morata. Nella ripresa lo Spezia rompe gli indugi, si crea alcune occasioni, ma in difesa giganteggia De Ligt e non si passa.

Il Sassuolo ammazzagrandi comincia ad asfaltare anche le piccole: dopo avere superato Inter, Milan, Juventus, Lazio e Fiorentina, stavolta vince a Venezia mettendo ancora in mostra le eccelse doti dei suoi attaccanti. Berardi è il trascinatore instancabile (11 gol e 11 assist), Raspadori strappa il gioco con folate, ma lavora molto anche a centrocampo, Scamacca non fallisce mai l’appuntamento col gol. E’ andato via Boga, ma Traorè non lo fa rimpiangere.

Dionisi lavora bene, nel solco di De Zerbi, ma il Venezia schiuma rabbia per le decisioni di Pairetto che finisce troppo spesso per essere contestato dalle squadre che arbitra. Ci sono cinque gol, quattro rigori, tre gol annullati, è una sarabanda che mantiene elettrizzante la gara. Il Sassuolo va 3-0 in mezz’ora, in tutto ottiene tre rigori e li segna. Quello assegnato ai veneti alla fine viene sbagliato da Aramu. Sassuolo da quartieri alti, buone notizie per Mancini con azzurri in vena, mentre il Venezia è a -3 dalla zona salvezza.

Ci si aspettava di più da Fiorentina e Verona. Piatek, al sesto gol in nove gare, attenua il ricordo di Vlkahovic e porta in vantaggio i suoi. Il Verona pareggia dopo poco col rigore e il decimo gol di Caprari, come al solito tra i migliori. Le occasioni sono più per i padroni di casa (che sprecano soprattutto con Torreira), ma alla fine il punto non serve al Verona, anche perché la Fiorentina ha una gara da recuperare.

Rimangono nel limbo di un centroclassifica senza infamia e senza lode Bologna e Torino che non si fanno del male. Ha più occasioni il Toro con Brekalo e Pobega, il Bologna, che è senza Arnautovic, risponde solo con De Silvestri. Guadagna infine un punto utile l’Empoli vanificando gli ennesimi sforzi del Genoa di tornare al successo. Ci provano un po’ tutti, Portanova colpisca la traversa, ma l’ennesimo pari rende troppo complicata la corsa salvezza.