L’ambasciatore russo: l’Italia ponderi le sue mosse

La sede del Ministero degli affari esteri alla Farnesina, Roma. (ANSA)

ROMA.  – L’Italia “ponderi” le sue iniziative nei confronti di Mosca e “garantisca la sicurezza dei nostri cittadini”.  I toni insoliti utilizzati dall’ambasciatore a Roma Sergey Razov, dopo la sua convocazione alla Farnesina, danno il senso dell’impatto devastante prodotto dall’invasione dell’Ucraina sulle relazioni diplomatiche tra i russi e gli occidentali.

Un terremoto che ha incrinato anche un rapporto tradizionalmente aperto e dialogante con gli italiani. Vladimir Putin, durante la crisi ucraina, ha considerato il governo italiano come uno degli interlocutori privilegiati, tanto da invitare Mario Draghi a Mosca perché favorisse una mediazione. Mentre anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è volato nella capitale russa per un faccia a faccia con il collega Serghiei Lavrov.

La missione del premier, tuttavia, è saltata dopo il riconoscimento russo dei separatisti del Donbass, e Roma non ha avuto tentennamenti nel condannare la drammatica escalation militare avviata dal Cremlino. In línea con l’ancoraggio euro-atlantico.

E nelle ore successive all’inizio dell’invasione il segretario generale della Farnesina Ettore Sequi, su istruzioni del ministro Luigi Di Maio, ha convocato l’ambasciatore Razov. Per esprimere la ferma condanna della “gravissima, ingiustificata e non provocata aggressione” ai danni di Kiev.

Il diplomatico russo “ha chiesto alla parte italiana di garantire al dovuto livello la sicurezza di tutti i cittadini russi che si trovano in territorio italiano, compreso il personale delle missioni diplomatiche della Federazione Russa”.

Ma soprattutto, è il passaggio che appare più rilevante, ha “espresso l’auspicio che l’Italia mantenga quella política ponderata che tradizionalmente caratterizza le relazioni bilaterali”. Un linguaggio pacato nella forma, ma che nella sostanza tradisce un’irritazione di Mosca per le scelte di un Paese che ha adottato la linea dura dell’Europa e degli Usa, tradotta in una raffica di sanzioni. L’invito alla “ponderazione”, inoltre, suona ancora più assertivo nella misura in cui è rivolto ad un Paese fortemente dipendente dal gas russo (e che non a caso si è speso molto in Ue per evitare sanzioni nel settore energetico).

Il clima tra Roma e Mosca si era già surriscaldato dopo la chiusura a nuovi incontri bilaterali senza segnali di de-escalation russa, annunciata dal ministro Di Maio. “La diplomazia è stata inventata per risolvere situazioni di conflitto e alleviare le tensioni e non per viaggi vuoti in giro per i Paesi”, era stata la replica stizzita del ministero degli Esteri russo.

(di Luca Mirone/ANSA).

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