Patto Anci-Anbi per la sicurezza idrogeologica

La sabbia del letto del fiume Po in secca a Zibello in provincia di Parma
La sabbia del letto del fiume Po in secca a Zibello in provincia di Parma, 25 luglio 2017. ANSA/ SERENA CAMPANINI

ROMA. – Un territorio fragile, quello italiano, che soffre di consumo eccessivo di suolo, di urbanizzazione senza sosta, di coste colpite dall’erosione e dai cambiamenti climatici. Per salvaguardarlo l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) e l’Associazione nazionale dei Consorzi di gestione territorio e acque irrigue (Anbi) hanno rinnovato oggi a Roma nella sede della Camera di Commercio un protocollo d’intesa.

Nei tre anni di validità del protocollo i due enti, grazie alle rispettive competenze e professionalità, potranno attuare concretamente programmi in favore della sicurezza idrogeologica. Una mossa strategica, è stato spiegato, anche in un’ottica di Pnrr. Già nel 2020-21 sono stati stipulati oltre 900 accordi tra i Consorzi di bonifica e le amministrazioni locali per la manutenzione dei corsi d’acqua.

Questi accordi locali, ha spiegato il presidente dell’Anbi Francesco Vincenzi, “vanno messi all’interno di una ‘cornice'” perché “ogni giorno dodici ettari di territorio vengono consumati e urbanizzati. Per questo abbiamo stipulato questa convenzione, che è una strategia condivisa con i Comuni”.

“Questo protocollo – ha spiegato il sindaco di Parma Federico Pizzarotti in rappresentanza dei Comuni – aiuta soprattutto i centri piccoli che non hanno l’organico per mettere a terra i bandi. Così possono appoggiarsi alla ‘spalla’ dei Consorzi, avendo strumenti tecnici in più per realizzare opere importanti. E poi il tema delle acque: accordi come questo ci devono servire ad attivare la programmazione a medio-lungo termine”. Specie, con l’arrivo dei fondi del Pnrr, per evitare “il vizio italiano di dire: ‘ci pensiamo alla fine’. La convenzione di oggi serve anche per il futuro”.

“Di fronte al Pnrr se mettiamo assieme le capacità di programmazione dell’Anbi con quella dei Comuni facciamo un servizio al territorio – ha aggiunto Vincenzi – Dobbiamo spendere i soldi bene, e usare l’opportunità per far crescere il Paese in termini economici e sociali”.

Ma occhio ai tempi e alle capacità organizzative, ha messo in guardia il capo dipartimento Dipeisr del Mipaaf Giuseppe Blasi: “Noi eroghiamo fortissimi investimenti – ha detto – ma se esistono sacche di inefficienza poi le risorse non camminano. Noi facciamo dei bandi che poi vengono intercettati dalle strutture più efficienti. Se non consegnamo le carte nei tempi rischiamo grosso, per questo è utile il dialogo tra più soggetti”.