Gran Bretagna volta pagina, piano Johnson per “convivere col virus”

Un cartello per test del Covid a Londra. (ANSA)

LONDRA.  – Basta emergenza, basta auto-isolamento delle persone contagiate imposto per legge, l’Inghilterra volta pagina sulla pandemia e si prepara a “convivere con il Covid”: ad annunciarlo – con un piano che fa discutere, ma colloca l’isola in posizione da battistrada nel pianeta – è stato oggi il primo ministro Boris Johnson.

Determinato nelle sue parole a “restituire ai britannici le loro libertà”; in quelle dei suoi detrattori anche a distrarre l’opinione pubblica dal cosiddetto scandalo Partygate con una scommessa forse arrischiata.

La mossa di BoJo, largamente anticipata, è stata formalizzata dinanzi alla Camera dei Comuni dopo un rinvio di qualche ora della conclusione di un consiglio dei ministri ad hoc durante il quale non è mancato secondo i media un braccio di ferro vinto in extremis dal titolare del Tesoro, il cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, sul ministro della Sanità, Sajid Javid.

Il messaggio in ogni modo è netto: nella maggiore nazione del Regno – quella soggetta alla potestà del governo centrale di Londra in materia sanitaria – il livello d’immunità collettiva raggiunto “è sufficiente” a cambiare registro. “La pandemia non è finita”, premette Johnson, non senza ricordare il contagio della regina Elisabetta; ma la diffusione della variante Omicron è tornata sotto controllo grazie al primato rivendicato al suo Paese sui vaccini e in barba ai timori di chi temeva contraccolpi gravi dopo l’abolizione di ogni restrizione sostanziale di oltre un mese fa: come certifica, ha notato, il calo ormai consolidato di nuovi casi e ricoveri ospedalieri.

Dal giovedì 24 scatta dunque la revoca dell’obbligo di quarantena generalizzato alle persone infettate dal coronavirus; e dal primo aprile la fine della distribuzione a pioggia dei kit per i test antigenici fai-da-te. In favore di una nuova strategia centrata sul ritorno alla responsabilità individuale (l’isolamento sarà semplicemente “raccomandato”, come per le comuni sindromi influenzali); sulla prosecuzione dell’offerta vaccinale; sull’uso dei nuovi farmaci antivirali; sulla promessa di un sistema di sorveglianza e allerta rapido di fronte alle “inevitabili” ulteriori varianti del futuro.

La svolta “segna un momento di orgoglio dopo un periodo fra i più difficili nella storia del nostro Paese”, quello in cui si può “cominciare a imparare a convivere con il Covid”, ha sostenuto il primo ministro Tory, archiviando da inizio aprile pure la raccomandazione su qualunque uso interno del Green Pass digitale vaccinale (destinato a restare attivo per i soli viaggi all’estero). Una svolta resa possibile, ha proseguito Johnson, in primis dalla somministrazione “a velocità fenomenale” delle terze dosi vaccinali booster: inoculate ormai all’81% dell’intera popolazione adulta residente nel Regno dal servicio sanitario nazionale (Nhs), in attesa di una quarta dose annunciata per over 75 e fasce più deboli in primavera. “Grazie a una incredibile campagna vaccinale siamo ora un passo più vicini al ritorno alla normalità”, rassicurazione finale di BoJo.

Rassicurazione che non ferma tuttavia le polemiche dell’opposizione laburista,  durissime da parte del leader Keir Starmer rispetto alle garanzie per ora vaghe sul mantenimento del sostegno ai test gratuiti almeno per i poveri e i vulnerabili con sintomi. Né le perplessità dei sindacati dei medici. Mentre fra i luminari della virologia e dell’immunologia i pareri sembrano divergere: fra chi, come il professor Anthony Costello, di Ucl, denuncia il passaggio a un “liberi tutti” definitivo come una scelta precipitosa tale da far credere alla collettività che “non ci sia più nulla di cui preoccuparsi quando non è ancora così”; e altri come Andrew Pollard (pioniere dei vaccini anti Covid) o John Bell, entrambi docenti a Oxford, convinti che col livello d’immunità registrato attualmente non sia qualche mese di restrizioni in più a poter cambiare le tendenze “sulla trasmissione del virus” nel prossimo futuro.

(di Alessandro Logroscino/ANSA).