Ius Soli, presto a Bologna i bambini cittadini onorari

Bambini in una scuola multirazziale
Bambini in una scuola multirazziale

BOLOGNA. – Il riconoscimento avrà effetti solo simbolici, ma la battaglia è carica di significato politico. Il Comune di Bologna vuole essere apripista sul diritto alla cittadinanza e per questo darà la cittadinanza onoraria ai bambini e ai ragazzi nati in Italia da genitori stranieri, regolarmente soggiornanti o nati all’estero, ma che hanno completato almeno un ciclo scolastico o di formazione italiano.

I gruppi della maggioranza di centrosinistra hanno depositato un ordine del giorno, da votare in consiglio comunale, per inserire il principio dello Ius Soli nello Statuto del Comune. Il testo, approdato in aula nel pomeriggio, è stato accolto da un centinaio di emendamenti dell’opposizione, con la discussione proseguita a oltranza.

“Mi auguro seguano molte altre città e che lo stesso faccia il Parlamento italiano. E’ urgente oggi più che mai”, dice il sindaco Matteo Lepore che aveva affrontato il tema in campagna elettorale e che ha illustrato la proposta in una conferenza stampa con tutti i capigruppo delle liste che lo hanno sostenuto (Lepore sindaco, Pd, Coalizione civica, Anche tu conti, M5s 2050, Europa Verde-Verdi).

Attualmente a Bologna sono circa 11mila gli stranieri under 18, il 21% della popolazione in quella fascia d’età. Obiettivo è istituire una cerimonia speciale il 20 novembre di ogni anno, Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, per fare una grande Festa della cittadinanza. Ma si pensa anche ad altri eventi pubblici, per tutti coloro che acquisiranno effettivamente la cittadinanza italiana, dove il sindaco o un suo delegato consegneranno in dono una copia dello Statuto comunale e un ‘kit di Cittadinanza’.

Le ipotesi sono 17 marzo, Giornata Nazionale della Costituzione e dell’Inno e della Bandiera, 21 maggio, Giornata internazionale della diversità culturale, 12 giugno, Giornata mondiale contro il lavoro minorile, 2 ottobre, Giornata internazionale della non violenza.

Inoltre si promuoverà un percorso di consapevolezza sociale rivolto a tutti i minori stranieri residenti nel Comune di Bologna e ai loro genitori, per diffondere tutte le informazioni utili al conseguimento della cittadinanza italiana ai 18 anni per coloro che ne hanno diritto e informare chi non è tutelato dalla normativa vigente su quelli che sono i loro diritti e doveri.

Il sindaco Lepore, che durante la corsa elettorale si era candidato a guidare una Bologna definita ripetutamente la “città più progressista d’Italia” e ha vinto con il 62% dei voti, vuole spingere sui diritti e ha detto di augurarsi che anche altre forze politiche possano approvare il testo.

La Lega, però, nei giorni scorsi ha organizzato un flash mob a Palazzo D’Accursio per manifestare l’assoluta contrarietà. E Fratelli d’Italia ha organizzato sabato scorso una raccolta firma, in più punti della città, proprio per dire ‘no’ allo Ius Soli. Forza Italia, attraverso il deputato Luca Squeri, parla di “una forzatura ideologica e intempestiva. La riforma della normativa sulla cittadinanza spetta al Parlamento, dove i numeri per lo ius soli non ci sono”. Per il parlamentare “con l’emergenza pandemica da superare, il Pnrr da concretizzare e il caro bollette da fronteggiare, non è davvero il momento di aggiungere altri temi, divisivi, sul tavolo”.

(di Tommaso Romanin/ANSA)

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