Pechino: Superman Pellegrino, lo sprint è d’argento

Federico Pellegrino in azione alla Cdm Sprint a Oberstfdorf,
Federico Pellegrino in azione. Archivio. (ANSA)

PECHINO. – Il talento non è mai stato in discussione ma solo i veri campioni sanno sfruttarlo al momento giusto. “La mia testa oggi era super e il corpo pure” e così Federico Pellegrino non ha tradito le aspettative, le sue in primis, andando a conquistare un argento che vale per l’Italia la sesta medaglia ai Giochi di Pechino, bottino arricchito poi dall’oro nel curling.

Il campione valdostano delle Fiamme Oro, già argento a PyeongChang 2018, aveva puntato tutto sull’appuntamento olimpico e la scommessa gli ha dato ragione. I 26 centesimi che lo hanno diviso dall’oro potrebbero lasciare un pizzico di rammarico ma aver insidiato un fuoriclasse come il norvegese Johannes Klaebo, re del fondo e padrone della gara, è solo titolo di merito.

“É qualcosa di incredibilmente emozionante. Ho iniziato a sognare questa corsa otto anni fa, a Sochi – ha detto l’azzurro -. Quella esperienza mi ha fatto diventare più professionale possibile e i risultati sono arrivati”. “L’ultimo anno è stato difficilissimo, a livello mentale e per la pressione che mi sono imposto – ha proseguito -. Ho fatto una scelta azzardata, che solo ora può essere giustificata, Sono orgoglioso che da un’idea sia arrivato un altro grande risultato”.

Quattro anni dopo PyeongChang, Pellegrino è quindi ancora sul podio olimpico, incrementando un palmares che conta anche un titolo iridato a Lahti 2017, altre quattro medaglie mondiali e due Coppe del Mondo sprint.

La classe e l’esperienza sono state fondamentali nella gestione tattica non solo della finale, ma di tutta la sequenza di  gare necessarie per la qualificazione. Nei quarti, Pellegrino ha seguito come un’ombra il francese Lucas Chanavat, andando a superarlo nel finale per imporsi, ma la prova che era pronto all’impresa si è avuta nella semifinale, dove ha lottato fianco a fianco con Klaebo, Chanavat e i russo Sergey Ustiugov e nello sprint per arrivare al traguardo ha battuto tutti, assicurandosì la finale. La stessa lucida furia, nell’ultimo atto, gli ha permesso di tentare sul rettilineo conclusivo anche il sorpasso su Klaebo, che si è imposto col tempo di 2’58″06 per confermarsi campione olimpico.

Pellegrino gli è rimasto a ruota, mentre il bronzo è andato all’esordiente russo Alexander Terentev, staccato di oltre un secondo. “Tatticamente, tecnicamente, oggi ero il miglior Pellegrino e sono veramente felice – ha spiegato il valdostano -. Appena passata l’emozione mi son messo a pensare come avrei potuto battere Klaebo, perché oggi non era  imbattibile. Non è stato il migliore delle volte in cui l’ho incontrato anche se è il migliore – ha sottolineato l’atleta delle Fiamme Oro . Comunque sono estremamente soddisfatto, provo un senso di appagamento

incredibile”. La stessa gioia ed entusiasmo ha provato il presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Federico Pellegrino non tradisce mai e si è confermato un vero leader della sua disciplina. Il suo argento è l’ennesima conferma che vincere ai Giochi non è assolutamente facile”.