Ue: in 2020 Italia ha versato 18 miliardi, ricevuti 11

Alcune banconote e monete,.
Alcune banconote e monete,. ANSA/GIORGIO ONORATI

ROMA.  – L’Italia si conferma anche nel 2020 tra i maggiori contributori netti dell’Unione europea. Il nostro paese ha versato a Bruxelles oltre 18 miliardi, toccando un livello tra i più alti degli ultimi sette anni, mentre ha ricevuto fondi per oltre 11 miliardi.

A certificare la situazione è la Corte dei Conti, che evidenzia come il 2020 rappresenti tuttavia un anno di “transizione”, dal momento che, grazie alle risorse del Recovery Plan di cui l’Italia è il maggior beneficiario, la tradizionale posizione di contributore netto dell’Italia è destinata a subire un’inversione di rotta.

Secondo i dati della Commissione europea, si legge nella “Relazione annuale sui rapporti finanziari tra l’Italia e l’Unione europea e l’utilizzazione dei fondi europei” per il 2020 approvata dalla Magistratura contabile, l’Italia ha partecipato al bilancio dell’Ue con versamenti a titolo di risorse proprie per complessivi 18,2 miliardi (+1,4 miliardi rispetto al 2019). Sono aumentate anche le risorse assegnate al nostro paese, pari a 11,66 miliardi (+486 milioni, +4,4%), anche se “l’aumento è risultato più contenuto” rispetto al 2019. Il nostro paese si è così confermato al quarto posto per risorse accreditate, dopo Polonia, Francia e Germania (nel 2018 era il quinto).

Nell’esercizio considerato, dunque, il saldo netto tra versamenti e accrediti è stato negativo per 6,5 miliardi, più ampio rispetto a quello del 2019 (5,6 miliardi). Nei sette anni tra il 2014 e il 2020, il saldo netto cumulato è negativo per un ammontare di 37,92 miliardi e l’Italia ha pertanto contribuito alle finanze dell’Europa con un saldo medio annuo di 5,4 miliardi, evidenzia la Corte dei Conti, concludendo che “in termini di posizione relativa, l’Italia si è collocata al quarto posto tra i maggiori contributori netti, dopo Germania, Regno Unito e Francia, sia nel 2020 (come anche nel 2019) che nel medio periodo”.

Dopo il 2020, tuttavia, la situazione è destinata a cambiare. I numerosi strumenti di sostegno Ue alle economie degli Stati membri e l’eccezionale portata del bilancio pluriennale 2021-2027, invertiranno probabilmente la tradizionale posizione di contributore netto dell’Italia, che beneficerà in quota maggioritaria delle risorse del Recovery plan, oltreché dei consueti Fondi di investimento e strutturali europei. Un’inversione, osserva la Corte dei Conti, “già visibile nelle stime effettuate sui flussi del 2021”.

(di Enrica Piovan/ANSA).

Lascia un commento