In orbita un altro satellite italiano Cosmo SkyMed

Il lancio del satellite Cosmo SklyMed con un Falcon 9, dalla base di Cape Canaveral (fonte: SpaceX)

ROMA.  – Non sono mai stati così numerosi i satelliti Cosmo SkyMed in orbita: appartengono al grande programma italiano per l’osservazione della Terra dagli “occhi” radar capaci di catturare immagini giorno e notte e con qualsiasi condizione meteorológica.

Con il lancio del nuovo satellite della seconda generazione, adesso sono sei i satelliti della costellazione duale, ossia per scopi civili e militari, nata dall’accordo fra Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e dal ministero della Difesa, con il contributo del ministero dell’Università e della Ricerca, e al quale l’industria italiana contribuisce con Leonardo e una rete di piccole e medie imprese.

Con quattro rinvii consecutivi, è stato un lancio che si è fatto desiderare, quello avvenuto alle 00,11 del primo febbraio dalla base di Cape Canaveral con un razzo recuperabile Falcon 9 della SpaceX; i primi tre rinvii sono stati imposti dalle cattive condizioni meteorologiche, mentre il quarto è stato deciso quando mancavano solo 33 secondi al lancio, a causa di una nave da crociera troppo vicina alla zona di recupero del Falcon 9.

Perché il nuovo satellite sia operativo bisognerà attendere che completi la fase di test, che richiederà circa un mese, ma già si pensa alla generazione successiva: “Cosmo SkyMed è un programma continuamente attivo, che prevede che almeno quattro satelliti siano sempre in orbita”, osserva il presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia. “Adesso sono ancora attivi tutti e quattro i satelliti della prima generazione, con altri due della seconda, più performanti. A breve potranno essere dismessi i più vecchi, ma – rileva – abbiamo di fronte almeno due anni senza la necessità di inviarne di nuovi. Intanto si sta lavorando alla tecnologia per la generazione successiva, la terza”.

La seconda generazione, intanto, può garantire una risoluzione maggiore delle aree osservate e una qualità dei dati più elevata, grazie a soluzioni come la possibilità di osservare lo stesso obiettivo in due modi diversi nello stesso passaggio; ci sono inoltre aspetti di sicurezza maggiori anche per quanto riguarda affidabilità e protezione dei dati.

Prestazioni e garanzie importanti per affrontare la transizione, osserva il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa. Il programma Cosmo SkyMed è “una risorsa di fondamentale importanza per la Difesa, dice il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, ed è un esempio della competenza e delle grandi capacità dell’industria italiana, osserva il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale con delega allo spazio, Vittorio Colao.

Un nuovo successo per l’Italia dello spazio, definisce il lancio l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo. Nel programma, infatti, l’industria gioca un ruolo importante con Leonardo e le sue joint venture Thales Alenia Space (Thales-Leonardo), capocommessa responsabile dell’intero sistema, e Telespazio (Leonardo-Thales), che ha realizzato il segmento di Terra e che nel Centro spaziale del Fucino ospita il centro di comando e controllo della costellazione.

Leonardo contribuisce inoltre al programma fornendo i sensori di assetto stellare per l’orientamento del satellite, i pannelli fotovoltaici e le unità elettroniche per la gestione della potenza elettrica. I dati generati dai satelliti Cosmo-SkyMed sono commercializzati in tutto il mondo dalla società e-Geos (Telespazio-Asi).

(di Enrica Battifoglia/ANSA).