Ex miss Usa morta suicida da un grattacielo a New York

L'ex Miss USA Cheslie Kryst sfila con ilsuo costume durante le previe del Miss Universo 2019 in Atlanta, Georgia, USA, EPA/EFE/ BRANDEN CAMP

ROMA.  –  “Possa questa giornata portarvi pace e riposo”. Sono le ultime parole di Cheslie Kryst, affidate ad un post su Instagram poco prima di lanciarsi nel vuoto dal nono piano del lussuoso grattacielo in cui viveva a Manhattan.

Miss America nel 2019, l’anno passato alla storia perché le vincitrici dei quattro principali concorsi dei bellezza negli Stati Uniti erano afroamericane, avvocata impegnata nelle battaglie di “Black Lives Matter” e presentatrice per “Extra Tv”, ruolo per il quale era stata candidata ad un Emmy Award, Cheslie era considerata da chi l’aveva conosciuta e dai suoi familiari una persona “luminosa e dolce”.

Anche nell’ambiente notoriamente spietato delle gare di bellezza tutti la ricordano come una donna “gentile” sempre disposta ad aiutare le sue avversarie o a gioire dei loro successi, senza invidie.

“Con devastazione e grande dolore, confermiamo la scomparsa della nostra amata Cheslie”, ha scritto la famiglia in un comunicato nel quale ha sottolineato la sua generosità e il suo amore verso il prossimo. Anche Miss America e Miss Universo hanno espresso le loro condoglianze per la morte della 30enne definendola “un incredibile esempio e un modello per tanti”.

Nata a Jackson, in Michigan, Cheslie andava molto fiera del suo aspetto poco tradizionale per una reginetta di bellezza. “Le ragazze dei concorsi devono essere alte e magre come modelle, con i capelli svolazzanti e la camminata perfetta”, scriveva in un articolo pubblicato su Allure dopo la vittoria a Miss America. “Io ho vinto con il mio metro e 65, i miei addominali guadagnati dopo anni trascorsi sulla pista d’atletica e i miei ricci naturali in un’epoca in cui a generazioni di donne nere è stato insegnato che essere “troppo nere” potrebbe costare loro il posto in un consiglio d’amministrazione o la vittoria a un concorso di bellezza”.

Ma non è stato solo il suo aspetto a renderla diversa dalle altre. “Le donne che gareggiano ai concorsi di bellezza devono avere un’opinione sempre nel mezzo, per non offendere nessuno”, scriveva. Cheslie invece non si è nascosta e a Miss America ha parlato apertamente del suo sostegno alla legalizzazione della marijuna, ha attaccato le politiche migratorie dell’allora presidente Donald Trump e ha condiviso pubblicamente le battaglie e le proteste di Black Lives Matter.

Non è chiaro se soffrisse di depressione, difficile intuirlo dai tanti post sui social media. Alla vigilia dei 30 anni, qualche mese fa, si diceva a pronta a cercare “la felicità e uno scopo nella vita alle mie condizioni. E questo, scriveva Cheslie, “è la mia vittoria più bella”.

(di Benedetta Guerrera/ANSA).