Berlino espelle un diplomatico russo per spionaggio

Ingresso dell'ambasciata russa a Berlino.

BERLINO.  – Il governo tedesco ha espulso un diplomatico russo sospettato di spionaggio. L’uomo, formalmente accreditato come dipendente del consolato di Monaco, sarebbe stato dichiarato “persona non grata”, secondo quanto ha riportato oggi der Spiegel.

Il sospetto è che si tratti in realtà di un agente dei servizi segreti all’estero SWR. Il caso sarebbe emerso a seguito di indagini della procura sul caso di Ilnur N., cattedratico di materie scientifiche che avrebbe fornito informazioni agli agenti segreti russi sulla tecnología del vettore Ariane.

L’indagato ha sostenuto di non sapere che avesse a che fare con i servizi. Le sue dichiarazioni non sono state però ritenute attendibili ed è stato messo agli arresti la scorsa estate. Ieri era arrivata la decisione di un rinvio a giudizio della Corte. Gli inquirenti non hanno potuto invece procedere contro la persona a cui l’uomo rispondeva, poiché questa era protetta, appunto, dall’immunità diplomatica.

In un contesto politico agitato dalla questione ucraina, in Germania ha sollevato un polverone anche la posizione assunta  dall’ex cancelliere Gerhard Schroeder che ha accusato l’Ucraina di “bellicismo”. L’esponente dell’Spd, notoriamente amico di Vladimir Putin, ha affermato anche che la ministra degli Esteri Annalena Baerbock starebbe “provocando” la Russia. Schroeder, che presiede il gruppo russo Rosneft, ed ha posizioni apicali anche nel progetto di Nord Strem 2, non ha più molto peso politico nel suo partito, ma mette comunque in imbarazzo la Germania.

Berlino è infatti già nel mirino da giorni perché avrebbe una linea troppo morbida verso Mosca. Ieri è stata la Baerbock ad affermare che le sanzioni nel caso di un’aggressione all’Ucraina includerebbero anche Nord Stream 2.