Tennis AusOpen: Barty e Collins in finale da dominatrici

Danielle Collins. (ANSA)

ROMA.  – Ashleigh Barty e Danielle Collins. Sono loro le finaliste dell’edizione 2022 degli Open d’Australia. E se per la tennista di casa, numero 1 del ranking, nei pronostici questo era l’approdo quasi naturale, la statunitense – 30/a posizione nella classifica WTA, ma certa del numero 10 da lunedì – costituisce una certa sorpresa.

Mai prima d’ora la 28enne di St. Petersburg (Florida) aveva conquistato l’ultimo atto di uno Slam. Sempre a Melbourne, nel 2019, era giunta in semifinale e lì si era fermata contro la ceca Petra Kvitova.

I due incontri si sono chiusi con un risultato molto simile, entrambi in due set sostanzialmente dominati sul piano del gioco e della consistenza mentale: Barty ha disposto della statunitense Madison Keys (n.51) in 62 minuti (6-1, 6-3); Collins ha riservato più o meno lo stesso trattamento alla polacca Iga Swiatek (n.9) in 1h18′ (6-4, 6-1).

“Sono felice di mostrare qui il mio miglior tennis” ha commentato Barty, 25 anni, che non ha ancora perso un set e parte favorita. E’ la prima australiana a raggiungere la finale di Melbourne dai tempi di Wendy Turnbull, nel 1980. “Sabato sarà un’esperienza nuova per me – ha agiunto – Andrò in campo cercando di accoglierla con il sorriso, dare il meglio e poi vada come deve andare. È stata una grande estate per me, proverò a godermela fino in fondo”.

“É davvero pazzesco essere a questo punto, specie dopo i problemi di salute che ho affrontato – ha detto Collins, riferendosi all’endometriosi che l’ha costretta ad operarsi  l’anno scorso – Ho aggiunto varietà al gioco, ma il mio piano A è essere aggressiva. E’ quello che ho fatto ed ha funzionato ancora”. Parola di “Danimal”, com’è soprannominata l’americana per la veemenza che mette in ogni colpo.

Se nel tabellone femminile manca solo l’ultimo atto, in quello maschile sale l’attesa per la semifinale che oppone Rafa Nadal e Matteo Berrettini, in questo momento rispettivamente n.5 e 7 del ranking. I due si sono affrontati una sola volta, in semifinale a New York tre anni fa: 7-6(6), 6-4, 6-1 a favore dello spagnolo.

El Pais è andato a spulciare le statistiche ATP, scoprendo che se il romano ha il suo punto debole nel rovescio a due mani, è devastante nel servizio, che “dirige come se lo eseguisse con un joystick”. Berrettini è il secondo giocatore per numero di aces realizzati (92) in questa edizione degli Open d’Australia, dietro solo a Maxime Cressy (95).

Ne ha firmati 28 contro Pablo Carreño Busta negli ottavi, il suo record, e nei quarti gli sono serviti per placare la reazione di Carlos Alcaraz. In una sfida anche di testa, il romano ha meno esperienza, ma il vantaggio – sempre numeri alla mano – di essere stato nel 2021 il giocatore che si è comportato meglio sotto pressione per break point convertiti, salvati, tie-break vinti e vittorie nei set finali, con una percentuale di successo del 73%.

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