Pa: maxi-piano formazione per 3,2 milioni dipendenti

Un ufficio pubblico: scartoffie sui tavoli e impiegati statali lavorando col computer
Un ufficio pubblico con impiegati statali lavorando col computer.

ROMA.  – La Pa si rinnova e lancia un maxi-piano di formazione e aggiornamento per i 3,2 milioni di dipendenti pubblici. Parte infatti il progetto “Ri-formare la Pa. Persone qualificate per qualificare il Paese”, il piano strategico per la valorizzazione e lo sviluppo del capitale umano della Pubblica amministrazione.

Un programa “straordinario” presentato dal ministro Renato Brunetta, insieme alla ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa. Partner è il mondo universitario, con La Sapienza che per prima ha aderito al progetto, e tecnologico con Tim e Microsoft già in prima linea per fornire contenuti formativi per le competenze digitali.

L’obiettivo è accrescere le conoscenze e la formazione dei lavoratori pubblici sia digitale sia accademica, anche agevolando l’iscrizione a corsi di laurea e master nelle università italiane. Il programma si snoda lungo l’arco temporale del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Target degli interventi tutti i dipendenti pubblici. A disposizione, sottolinea Brunetta, ci sono circa due miliardi di euro in cinque anni.

Al quasi un miliardo di euro tra risorse del Pnrr e fondi strutturali, da spendere entro il 2026, per formazione e competenze, si aggiungono 50 milioni annui previsti in legge di Bilancio che si sommano alla spesa attuale di 150 milioni annui.

In sostanza, con questo piano si porteranno molti non laureati a conseguire la laurea, tanti laureati il diploma di master e corsi di specializzazione e tutti ad acquisire le competenze necessarie a sostenere le transizioni che il Paese debe affrontare, in primis quella digitale, spiega il ministro parlando del “più grande piano” di formazione dei dipendenti pubblici nella storia del Paese: “Oggi comincia un percorso importante di ‘ricarica delle batterie’ della Pubblica amministrazione”.

La campagna parte da questo mese. Entro febbraio prevede il via alla formazione sulle competenze digitali rivolta a tutti i dipendenti della Pa attraverso la piattaforma online del Dipartimento della Funzione pubblica. La piattaforma consente di verificare le competenze di partenza e quelle “in uscita”. Al dipendente viene rilasciato un “open badge” che riporta i corsi frequentati e i test superati, i dati saranno registrati in un “fascicolo delle competenze”, parte integrante del “fascicolo del dipendente”, che servirà a certificare anche ai fini della progressione di carriera e dei riconoscimenti retributivi che i nuovi contratti prevedono.

Sul fronte universitario, alla Sapienza partono già le iscrizioni per il secondo semestre di questo anno accademico (aperte fino al 24 gennaio) del personale in servizio nelle pubbliche amministrazioni a cinque corsi di laurea offerti dall’ateneo, come spiegato dalla rettrice Antonella Polimeni, nello specifico quelli di Scienze aziendali, Scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione, Sociologia, Comunicazione pubblica e d’impresa, Diritto e amministrazione pubblica. Seguiranno le altre intese con le altre università che aderiscono alla Crui.

Un percorso che porterà la Pa a “migliorare la qualità dei servizi, a garantire il raggiungimento degli obiettivi fissati per i prossimi anni anche dal Pnrr, ad affrontare situazioni sempre più complesse”, afferma Messa. Tim, sottolinea il presidente Salvatore Rossi, “ha subito creduto nell’obiettivo di far fare un salto alle competenze digitali di oltre 3 milioni di dipendenti pubblici e ha messo a disposizione del governo le sue competenze e i suoi mezzi”.

Intanto dalla Funzione pubblica parte anche un avviso pubblico per l’ampliamento dell’offerta formativa sui temi del digitale con contenuti messi a disposizione gratuitamente da soggetti pubblici e aziende private, aperto fino al 31 gennaio.

(di Barbara Marchegiani/ANSA).